Home Ambiente Assemblea Ambiente ONU: presi ambiziosi impegni… non vincolanti

Assemblea Ambiente ONU: presi ambiziosi impegni… non vincolanti

L’Assemblea Ambiente dell’ONU (UNEA-4) di Nairobi si è conclusa dopo 5 giorni di dibattiti e di relazioni con un Comunicato in cui si prendono impegni ambiziosi, ma con il rischio che non abbiano “alcun impatto reale”, come sottolineato da Macron

Dopo 5 giorni di riunioni si è conclusa a Nairobi (11-15 marzo 2019) la IV Assemblea Ambiente delle Nazioni Unite (UNEA-4), l’organismo ambientale più importante del mondo le cui decisioni fisseranno l’agenda globale, in vista del Vertice ONU sul Clima previsto per il prossimo settembre, iniziata mestamente per caduta il giorno prima ad Addis Abeba dell’aereo su cui viaggiavano anche inclusi funzionari delle Nazioni Unite e altri delegati che erano in viaggio verso la riunione, tra cui 8 nostri connazionali.

Vi hanno preso parte oltre 4.700 delegati, tra cui Ministri dell’A e Capi di Governo e di Stato di oltre 170 Paesi, membri dell’UNEP (Programma Ambiente delle Nazioni Unite) oltre che, scienziati, accademici, dirigenti d’azienda e rappresentanti della società civile, il cui tema era “Soluzioni innovative per le sfide ambientali e il consumo e la produzione sostenibili.

Nel Comunicato finale si sottolinea che nell’occasione sono state gettate le basi per un cambiamento radicale verso un futuro più sostenibile, in cui l’innovazione sarà utilizzata per affrontare le sfide ambientali, l’uso di materiali plastici usa e getta sarà notevolmente ridotto e lo sviluppo non avverrà più a spese della Terra.

Manifestando la propria profonda preoccupazione per un Pianeta che è sempre più inquinato, che si riscalda rapidamente e che si esaurisce pericolosamente,  i convenuti si sono impegnati a risolvere le sfide ambientali attraverso la proposizione di soluzioni innovative e l’adozione di modelli di consumo e produzione sostenibili.

“Ribadiamo che lo sradicamento della povertà, il cambiamento di modelli insostenibili e la promozione di quelli di consumo e produzione sostenibili, nonché la salvaguardia  e la gestione delle risorse naturali a fini dello sviluppo economico e sociale – si afferma – sono gli obiettivi generali e i requisiti essenziali per uno sviluppo sostenibile“.

C’è l’impegno a migliorare le strategie nazionali di gestione delle risorse con approcci e analisi dell’intero ciclo di vita per conseguire economie efficienti dal punto di vista delle risorse e a basse emissioni di carbonio.

Inoltre, c’è l’esplicita affermazione di promuovere sistemi alimentari sostenibili, incoraggiando pratiche agricole resilienti, lottando contro la povertà attraverso la gestione sostenibile delle risorse naturali, promuovendo l’uso e la condivisione dei dati ambientali riducendo significativamente i prodotti in plastica monouso.
“Affronteremo i danni ai nostri ecosistemi causati dall’uso e dallo smaltimento insostenibili dei prodotti in plastica, riducendo in modo significativo i prodotti in plastica monouso entro il 2030 e lavoreremo con il settore privato per trovare prodotti adeguati ed ecologici“.

Per colmare le lacune critiche della conoscenza, i Ministri hanno promesso di lavorare per produrre dati ambientali internazionali comparabili, migliorando nel contempo i sistemi e le tecnologie di monitoraggio nazionali. È stato anche espresso sostegno per gli sforzi dell’ONU per sviluppare una strategia globale di dati ambientali entro il 2025.

Il nostro pianeta ha raggiunto i suoi limiti e dobbiamo agire subito. Siamo lieti che il mondo abbia risposto qui a Nairobi con il fermo impegno di costruire un futuro in cui la sostenibilità sarà l’obiettivo principale di tutto ciò che faremo – ha dichiarato Joyce Msuya, Direttore esecutivo ad interim dell’UNEP – Se i Paesi mantengono tutto ciò che è stato concordato qui e attuano le risoluzioni, potremmo fare un grande passo verso un nuovo ordine mondiale in cui la crescita non avverrà più a scapito della natura, ma dove le persone e il Pianeta prospereranno insieme“.

Durante l’Assemblea sono stati presentati alcuni Rapporti che provano gli effetti devastanti dell’attività umana sulla salute del Pianeta, tra cui:

– il sesto Global Environmental Outlook (GEO-6), considerato il più completo e rigoroso documento sulle condizioni ambientali globali, che avverte come al 2050 milioni di persone potrebbero morire prematuramente a causa dell’inquinamento idrico e atmosferico;

– il Global Chemicals Outlook II sulla insostenibile produzione di sostanze chimiche previste a raddoppiare al 2030, con gravi rischi da inquinamento chimico, se non vengano intraprese azioni urgenti per ridurne gli impatti;

– il “Global Resources Outlook 2019” dell’International Resource Panel (IRP), gruppo di 34 scienziati di fama mondiale di 30 diversi Paesi, sulla drammatica previsione di penuria di risorse naturali al 2060, con le attuali tendenze di consumo.

E mentre l’Assemblea volgeva al termine, arrivava la eco della grande mobilitazione dei giovani Global Strike for Future per reclamare una rapida azione.

Parlando giovedì 14 marzo all’Assemblea Ambiente, il Presidente francese ha affermato che i giovani hanno ragione a protestare e che il mondo ha bisogno della loro rabbia per intraprendere un’azione più rapida e più energica.

Crediamo che ciò di cui abbiamo bisogno, data la situazione in cui viviamo, siano delle vere e proprie leggi, con regole vincolanti e adottate a livello internazionale – ha dichiarato Emmanuel Macron – La nostra biosfera si trova sull’orlo di una devastazione totale. L’umanità stessa è minacciata. Non possiamo semplicemente rispondere con alcuni principi validi senza alcun impatto reale“.