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Demolizione viadotto di Targia: si attende la gara d’appalto

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Si attende il bando di gara entro gennaio 2022 per la demolizione del viadotto Targia, a Siracusa. Dovrà essere demolito mediante smontaggio e non con esplosivo, a tutela dell’area circostante.

L’intervento è stato finanziato con 955 mila euro dalla Regione Sicilia, dopo l’approvazione in conferenza dei servizi, sentiti tutti i pareri del caso. Manca soltanto la gara d’appalto per far partire i complessi lavori di demolizione.

Il progetto predisposto dal Genio Civile di Siracusa è stato studiato in modo da rispettare tutti i vincoli esistenti nella zona di Targia, in particolare quelli archeologici. Motivo per il quale non verranno utilizzate cariche esplosive. I grossi piloni in calcestruzzo verranno smontati pezzo per pezzo. Una complessa demolizione meccanica che richiederà anche particolari mezzi pesanti all’opera.

Per raggiungere la parte sottostante del viadotto, dovrà essere anche realizzata una strada di cantiere provvisoria, da Stentinello in direzione del viadotto. Le campate verranno rimosse direttamente dalla vicina sede stradale di Scala Greca.

La complessità di alcune di queste operazioni, potrebbe rendere necessario un nuovo sistema di viabilità nella zona del cantiere, per il tempo necessario a procedere. L’ideale sarebbe comunque quello di evitare la chiusura totale della bretella di Targia.

Il Piano demolizioni della Regione Sicilia

La demolizione del viadotto di Targia rientra nel Piano di demolizione di cinque opere incompiute, individuate dall’assessorato regionale alle Infrastrutture e finanziato attraverso la riprogrammazione di economie del Piano sviluppo e coesione del Fsc 2014-2020 con l’obiettivo della riqualificazione urbana.

Lo stanziamento per il Piano prevede un totale di 3 milioni di euro. Nel dettaglio:

  • 955 mila euro per l’abbattimento del viadotto Targia;
  • 545 mila euro per la demolizione dello scheletro del mai ultimato ampliamento della Biblioteca comunale a Paceco, nel Trapanese;
  • 330 mila euro per l’abbattimento della scuola materna mai stata completata di Camporeale, in provincia di Palermo;
  • 227 mila euro per la demolizione degli alloggi Iacp a Capizzi (Messina) in località Timpe Russo;
  • 219 mila euro per dismettere il Centro anziani di Olivarella a San Filippo del Mela (Messina).

Alle cinque demolizioni si aggiungono, sempre nell’ambito del Piano, alcuni interventi infrastrutturali in corso da tempo come la ristrutturazione e il restauro del Castello di Nelson, a Bronte, provincia di Catania, finanziata con 944 mila euro.