Home Rifiuti Greenpeace in azione a Camogli, “Basta plastica in mare!”

Greenpeace in azione a Camogli, “Basta plastica in mare!”

Bottiglie giganti e oggetti di plastica grandi quanto una barca

Nel giorno del cosiddetto trilogo, il negoziato tra Parlamento, Consiglio e Commissione Ue, che si è tenuto ieri a Bruxelles per la revisione delle Direttive comunitarie sui rifiuti, Greenpeace è in azione lungo la costa di Camogli con la nave Rainbow Warrior per chiedere una graduale eliminazione della plastica usa e getta, compresi gli imballaggi. Il messaggio è indirizzato al ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti.

Le spiagge e i fondali marini sono invasi dalla plastica, che rappresenta circa l’80% dei rifiuti in mare. Riciclare non basta, il problema va risolto alla fonte, intervenendo sulla produzione. Chiediamo al ministro Galletti di garantire la graduale eliminazione della plastica monouso”, dichiara Serena Maso, campagna Mare di Greenpeace Italia.

Nel 2014, fa sapere Greenpeace, a livello europeo, solo il 29,7% della plastica finita nel ciclo dei rifiuti è stato riciclata. Il resto è finito in discarica, negli inceneritori o è stato semplicemente abbandonato nell’ambiente. Nel 2012, i 27 Stati Membri dell’Ue hanno esportato la metà della plastica raccolta per il riciclo, una cifra equivalente a 3,4 milioni di tonnellate di plastica, per un valore stimato intorno a 1,7 miliardi di euro (di cui l’87% è stato esportato in Cina).

Greenpeace ha promosso una petizione al ministro dell’Ambiente Galletti che tutti possono firmare (http://no-plastica.greenpeace.it) affinché sostenga queste fondamentali misure nelle decisioni del Consiglio Europeo. “Il momento di agire è ora e ci aspettiamo che l’Italia faccia la sua parte – aggiunge Maso – In particolare, è urgente applicare il principio “chi inquina paga” e garantire che i produttori e gli importatori si facciano carico dei costi di smaltimento e gestione dei rifiuti“, conclude.

L’Europa è il secondo più grande produttore al mondo di plastica e quasi la metà di quella che produce è destinata al mercato degli imballaggi, con una grande responsabilità rispetto all’inquinamento marino derivante dalla plastica. Solo adottando misure ambiziose l’Europa può fare la differenza.

Partito sabato 24 giugno da Genova, il tour della nave Rainbow Warrior di Greenpeace “Meno plastica, più Mediterraneo”, vuole raccogliere dati scientifici e testimonianze dirette sull’inquinamento da plastica che affligge i nostri mari, e informare l’opinione pubblica su questo grave problema.

Il tour è organizzato con la collaborazione scientifica dell’Istituto di Scienze Marine del Cnr di Genova, la Stazione Zoologica Anton Dohrn di Napoli e l’Università Politecnica delle Marche. I ricercatori a bordo stanno eseguendo quotidianamente prelievi e campionamenti lungo la costa italiana.

La prossima tappa è a Pozzuoli. La nave sarà ancorata al Molo Caligoliano del porto commerciale, e sarà visitabile il 30 giugno, dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 19, e il primo luglio, dalle 10 alle 16. Tanti gli eventi e le attività di informazione organizzati per i cittadini che visiteranno la Rainbow Warrior.