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#ItaliaDelRiciclo2019 D’Amico di Ecolamp: «Necessario investire per uno sviluppo più rapido, controlli più efficaci e nella comunicazione al cittadino»

È stata presentata questa mattina, a Roma, la decima edizione del  Rapporto “L’Italia del Riciclo”, realizzato dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, in collaborazione con FISE Unicircular ed il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, il Ministero dello Sviluppo Economico e dell’ISPRA. Il Rapporto, unico nel suo genere, presenta la situazione complessiva del sistema del riciclo dei rifiuti in Italia e per questa speciale edizione mette in luce i trend del settore nell’ultimo decennio ed evidenzia le principali criticità affrontate dal comparto sia in ottica nazionale che con uno sguardo al contesto europeo. Tra i soggetti che hanno dato il loro contributo per la realizzazione del rapporto c’è anche il consorzio Ecolamp, specializzato nella raccolta e nello smaltimento dei Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (RAEE).

«Il rapporto L’Italia del Riciclo giunge quest’anno alla decima edizione e copre un periodo lungo il quale il sistema dei consorzi per il recupero e lo smaltimento dei RAEE ha visto il proprio avvio e il proprio consolidamento. Ad oggi, la raccolta differenziata dei RAEE, in Italia, ha raggiunto livelli importanti, grazie ad una crescita costante nel corso degli anni. A partire dal 2019, tuttavia, al sistema RAEE è richiesta un’accelerazione che consenta di toccare un nuovo ambizioso traguardo, del 65%, ancora lontano da raggiungere – commenta Fabrizio D’Amico, Direttore Generale del consorzio Ecolamp –. Cosa può fare il nostro Paese? È necessario investire per uno sviluppo più rapido, iniziando con il colmare il divario tra Nord e Sud nella disponibilità di infrastrutture di raccolta, reagire con maggiore tempestività e far funzionare un sistema di controlli che contrasti efficacemente fenomeni diffusi come i flussi illegali di RAEE e la presenza sul mercato di numerosi free-rider, Produttori che evadono gli obblighi di Responsabili Estesa previsti dalla normativa, non pagano il contributo ambientale per la gestione dei loro rifiuti e ottengono, oltretutto, un indebito vantaggio competitivo. In questo senso abbiamo riscontrato alcuni efficaci interventi da parte dell’Agenzia delle Dogane, con il blocco alle frontiere di apparecchiature elettriche ed elettroniche, importate da soggetti non in regola con gli adempimenti RAEE. Un ulteriore tassello, fondamentale, per far crescere la raccolta è legato al ruolo dell’informazione e della comunicazione, attraverso cui incrementare la consapevolezza del cittadino circa l’esistenza di un sistema virtuoso di soggetti, il sistema dei consorzi RAEE, che gestendo in modo professionale i RAEE conferiti correttamente alimenta la cosiddetta economia circolare e lo sviluppo sostenibile del Paese».