Home Ambiente Le nuove mattonelle: «Anti-inquinamento»

Le nuove mattonelle: «Anti-inquinamento»

Terni: in via Beccaria pavimentazione con additivo ‘fotocatalitico’. L’assessore Salvati: «Mille metri quadri come ottanta alberi»

Due obiettivi in uno: pavimentazione nuova nei marciapiedi ormai quasi impercorribili e diminuzione dell’inquinamento, purificando l’aria. Obiettivi da raggiungere con i nuovi interventi iniziati nei giorni scorsi in via Beccaria, ma che proseguiranno presto anche in altre zone di Terni.

La pavimentazione

«Il primo tratto interessato è proprio il marciapiede di via Beccaria, lato ex palazzo Sanità, dove erano evidenti distacchi di notevole entità della vecchia pavimentazione in mattonelle in asfalto pressato», spiega l’assessore ai lavori pubblici e all’ambiente Benedetta Salvati. «L’idea è quella di sostituire progressivamente questa tipologia di pavimentazione nell’intero centro. Si tratta infatti di una pavimentazione non più compatibile con il contesto urbano attuale e certamente non più conciliabile con la visione generale di riqualificazione cittadina e dell’arredo urbano. Oltre alla questione estetica e a quella della sicurezza dei pedoni, considerati i nuovi prodotti offerti dal mercato, abbiamo voluto provare a far qualcosa anche per l’ambiente: per le nuove pavimentazioni abbiamo quindi scelto lastre prefabbricate di cemento con una particolare finitura superficiale che richiama la pietra naturale». L’utilizzo di lastre in cemento al posto della pietra consente, in primo luogo, una semplice sostituzione della pavimentazione esistente evitando la demolizione del sottofondo e quindi una drastica riduzione dei costi (la pietra naturale deve avere spessori significativi per evitare fratture).

La novità per l’ambiente

«Inoltre, e qui sta la vera novità, nella miscela di cemento di queste mattonelle – aggiunge l’assessore – che abbiamo applicato e che applicheremo c’è un innovativo additivo che sfrutta il fenomeno della fotocatalisi per l’abbattimento delle sostanze inquinanti. Le lastre che vengono utilizzate, infatti, sono fabbricate con l’aggiunta di diossido di azoto che, reagendo con la luce solare, fotocatalisi, accelera i normali processi di decomposizione degli inquinanti presenti nell’ambiente. Test di laboratorio hanno verificato che gli effetti sull’ambiente di una superficie di mille metri quadrati rivestita con cementi contenenti il particolare additivo fotocatalitico, equivalgono a quelli che si otterrebbero piantando 80 alberi sempreverdi o eliminando l’inquinamento prodotto da 30 veicoli a benzina». Insomma, conclude Benedetta Salvati, «un intervento che inizia a mettere insieme quelli che vorrei fossero gli obiettivi del mio assessorato: lavori pubblici mirati per lo sviluppo della città, tutela dell’ambiente e ricerca di soluzioni estetiche che non perdano mai di vista l’importanza della bellezza, o quantomeno della gradevolezza dell’arredo urbano sulla qualità della vita dei cittadini».