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Oltre 421.000 tonnellate di RAEE avviate al trattamento nel 2018

L’incremento di rifiuti tecnologici recuperati dagli impianti che gestiscono i RAEE in Italia su base annua è superiore al 10%; per il 2018 il tasso di ritorno si avvicina ai target europei. I numeri indicano che persistono i flussi di rifiuti che sfuggono al sistema di gestione regolato dalla normativa

 Nel corso del 2018 gli impianti di trattamento iscritti all’elenco obbligatorio gestito dal Centro di Coordinamento RAEE hanno effettuato il trattamento di 421.344 tonnellate di Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (RAEE). È quanto emerge dai dati acquisiti annualmente dal Centro di Coordinamento RAEE, come previsto dall’art. 34 del Decreto Legislativo 49/2014.

I valori forniti dalle aziende che si occupano del recupero e del riciclo dei RAEE sono importanti per un duplice motivo: la rendicontazione dei RAEE professionali e di quelli domestici consente di inquadrare nella sua totalità i quantitativi di RAEE avviati al recupero sul territorio nazionale. Al tempo stesso consentono di monitorare la situazione del nostro Paese rispetto ai nuovi e sempre più sfidanti obiettivi di raccolta comunitari.

Dai dati risulta che nel 2018 sul territorio nazionale hanno operato 953 impianti che si occupano di RAEE dediti sia al trattamento per il recupero delle materie prime sia alla sola attività di stoccaggio dei rifiuti in attesa dell’invio ad un impianto di trattamento.

A livello territoriale, la presenza più consistente è concentrata nel Nord Italia dove operano 669 strutture, nel Centro Italia sono 140 e nell’area Sud e Isole 153. Rispetto al 2017, il dato complessivo evidenzia un incremento di nove impianti.

Di tutti gli impianti che effettuano il trattamento operanti a livello nazionale, 59 risultano “accreditati”: possiedono cioè i requisiti di trattamento che consentono di ricevere e trattare i RAEE domestici gestiti dai Sistemi Collettivi. Tale accreditamento è frutto dell’Accordo sul trattamento, siglato dal Centro di Coordinamento RAEE con le associazioni rappresentanti le aziende di trattamento (ASSORAEE, ASSOFERMET e ASSORECUPERI) nel corso del 2016. L’accreditamento è l’esito di un iter di verifica predisposto dal Centro di Coordinamento ed eseguito tramite audit di enti terzi che certificano la qualità del processo e il rispetto di rigorose procedure di salvaguardia ambientale.

L’andamento delle dichiarazioni

A fronte di 983.610 tonnellate di AEE immesse sul mercato e dichiarate al Registro AEE nel triennio 2015-2017, nel 2018 gli impianti registrati hanno trattato 421.344 tonnellate di RAEE, di cui il 75,20% (pari a 316.864 tonnellate) riconducibili a RAEE domestici, e il 24,80% (pari a 104.480 tonnellate) a RAEE professionali. Complessivamente le dichiarazioni evidenziano un incremento del 10,14% di rifiuti elettrici ed elettronici trattati rispetto al 2017.

Per quanto riguarda i RAEE domestici, la composizione dei rifiuti vede la predominanza di apparecchiature appartenenti al raggruppamento grandi bianchi (R2), in crescita del 15% rispetto al 2017 e a quello di freddo e clima (R1) che registra un incremento del 2,3%.

Obiettivi europei e flussi illegali

Come già sottolineato, i dati forniti al CdC RAEE consentono di monitorare lo stato dell’arte della raccolta dei RAEE nel nostro Paese alla luce degli obiettivi di raccolta stabiliti dalla Direttiva Europea 2012/19/UE a salvaguardia, tutela e miglioramento della qualità dell’ambiente e della salute umana. L’Italia nel 2018 ha conseguito un tasso di ritorno complessivo del 42,84%, risultato poco distante dal target europeo del 45% previsto per il 2018, ma assai lontano da quello molto più sfidante previsto dal 2019 pari al 65%.

Dall’analisi dei tassi di ritorno emerge quindi che una gran parte dei rifiuti che si generano, rispetto alle apparecchiature vendute, non viene correttamente tracciata, sfuggendo al sistema di gestione regolato dalla normativa. Tali volumi vanno quindi ad alimentare il traffico illegale dei rifiuti, con le conseguenze che ne derivano in termini di inquinamento ambientale e di danno economico per le aziende e per il sistema Paese (non ultimo anche in termini di infrazione dei target previsti dalla Comunità Europea).

Fabrizio Longoni, direttore generale del Centro di Coordinamento RAEE, dichiara: “I dati relativi all’anno 2018 se da un lato sono incoraggianti e fotografano un incremento del trattamento di RAEE di poco più del 10% su base annua, dall’altro continuano a evidenziare la sparizione di flussi di RAEE. Troppi quantitativi di rifiuti elettrici che si generano non vengono correttamente identificati e, conseguentemente, vengono gestiti in maniera non adeguata. Questi dati hanno consentito di raggiungere un tasso di ritorno pari a 42,84%, in crescita di due punti percentuali, ma lontani dall’obiettivo di raccolta imposto dalla Comunità Europea e pari al 45% per il 2018. Ciò che però desta maggiore preoccupazione è il target al 65% per il 2019 che appare assai distante. Significativo anche il dato del trattamento dei RAEE di origine domestica che sono stati avviati al corretto trattamento per il 98% dai sistemi collettivi istituiti dai produttori di AEE”.

Sergio Cristofanelli, presidente del Comitato di Vigilanza e Controllo sulla gestione dei RAEE, organismo che gestisce il Registro AEE e monitora le anomalie sull’applicazione normativa e i dati relativi agli obiettivi di recupero, ha commentato: “L’incremento dei volumi di RAEE correttamente gestiti dagli impianti di trattamento nel corso del 2018 rappresenta un segnale positivo per il sistema. È però necessario un ulteriore sforzo per accrescere la raccolta di apparecchiature elettriche ed elettroniche destinate ad essere avviate a corretto smaltimento.

Questo obiettivo implica il contributo e la partecipazione attiva di tutti gli attori della filiera coinvolti: produttori, Comuni e distribuzione devono continuare a lavorare per favorire la crescita della raccolta di questa tipologia di rifiuti.

Un impegno che richiede innanzitutto una maggiore diffusione dei punti di raccolta nonché investimenti in campagne di comunicazione dirette per sensibilizzare e rendere sempre più consapevoli i cittadini e i consumatori della necessità della raccolta differenziata dei RAEE”.

Esprimiamo cauta soddisfazione per le quantità di RAEE avviate al recupero sul territorio nazionale da parte degli impianti di trattamento” ha affermato Cinzia Tonci, vice presidente del Comitato di Vigilanza e Controllo sulla gestione dei RAEE. “Le oltre 421.000 tonnellate gestite rappresentano un risultato incoraggiante, ciò nonostante non sono sufficienti per conseguire il target del 45% sull’immesso previsto dall’Unione Europea per il 2018 e se si considera l’obiettivo ancora più sfidante del 2019 pari al 65% non può che emergere una certa preoccupazione per la distanza che attualmente esiste rispetto a quel target. L’industria del trattamento dei rifiuti elettrici ed elettronici nel nostro Paese attualmente ha non solo un numero di impianti adeguati ad accogliere e lavorare i RAEE raccolti e forniti dai Sistemi Collettivi, ma è anche all’avanguardia nelle tecnologie di trattamento. I volumi attuali sono però insufficienti per garantire la loro piena operatività. Auspichiamo pertanto che si creino le condizioni perché questo si possa verificare quanto prima in quanto, oltre agli effetti benefici in termini di rispetto e protezione dell’ambiente in forza di maggiori quantitativi di materie prime recuperate dal trattamento dei RAEE, sarebbero favoriti ulteriori investimenti industriali nel settore con incremento della forza lavoro impiegata. Ne potrebbe, non da ultimo, trarre vantaggio anche la filiera manifatturiera a valle che impiega i materiali recuperati”.

Scarica il Rapporto Gestione RAEE 2018