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Picco di tumori in Molise: la causa è lo smaltimento illegale di rifiuti

In Molise si è registrato un preoccupante aumento di casi di cancroLa causa principale sarebbe l’inquinamento, principalmente dovuto all’errato smaltimento di rifiuti tossici. Le conseguenze di questa condotta illegale, per cui i rifiuti son stati abbandonati nell’ambiente per anni, le stanno pagando i molisani di tutte le età. In questi giorni, una consigliera regionale ha denunciato il caso e suggerito le linee guida per fronteggiare e risolvere la questione. Perché una sessantina di siti, usati come discariche abusive e contenenti spesso anche amianto, stanno minando pericolosamente la salute dei cittadini del Molise.

La denuncia della consigliera regionale

Basta con il politichese e le furbate, aiutiamo i cittadini a stare bene, ha tuonato la consigliera regionale Aida Romagnuolo.

Lo riporta il Quotidiano del Molise“Nella zona del Basso Molise, a Termoli, Guglionesi, Cercemaggiore, Montagano, Colle D’Anchise e in quella della Piana di Venafro, sono sempre di più i casi di decessi causati da malattie neoplastiche, cioè decessi per cancro. Tantissime sono le vite di cittadini a rischio. Il cancro non guarda in faccia nessuno, né se sono adulti o bambini”. La consigliera ha quindi cercato di individuare la causa di questo picco nei casi di tumore nella sua regione. “Nel Molise sono ormai anni che contiamo troppe persone che muoiono di cancro e queste, probabilmente, anche a causa e per le conseguenze dell’inquinamento di siti che per moltissimi cittadini sono sconosciuti ma non per quei mascalzoni che hanno commesso questo crimine e che meritano la galera a vita”.

La strada verso la soluzione

Una preliminare azione per risolvere il problema sarebbe dunque da ricercare, secondo Romagnuolo, in maggiori controlli, maggiori bonifiche ed efficaci punizioni per i trasgressori ambientali“La Regione Molise con l’Arpa deve ulteriormente attivarsi e rendere pubblico il censimento dei siti inquinati che fino ad oggi su un totale di 61, risultano essere 32 quelli bonificati e ben 29 quelli ancora aperti.

Bisogna intervenire quindi immediatamente per mappare ed aggiornare tutti i siti contaminati, ma soprattutto per bonificare quelli attivi che mettono a serio rischio la salute dei cittadini, ha concluso. La denuncia della consigliera arriva a pochi giorni di distanza dalla donazione dei consiglieri regionali del M5S al Comune di Venafro. 10 mila euro, cifra destinata allo studio epidemiologico della zona, considerata la più inquinata di tutte.