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Ponte Morandi, attesa per il verdetto sulla demolizione delle pile 10 e 11: esplosivo o smontaggio?

Entro i primi giorni di maggio, ha detto Bucci, sarà presa una decisione. Intanto tensione con gli sfollati per il quarto ingresso

Pezzo per pezzo, metro cubo per metro cubo di calcestruzzo, sta scomparendo alla vista la prima pila di ponte Morandi, la 5. Nel cantiere ponente procede lo smontaggio delle gambe della struttura e l’ati dei demolitori sta iniziando ad “attaccare” la prossima pila, la 4. Nel frattempo procedono le operazioni per realizzare le fondamenta delle pile nuove. Sempre a ponente, si parte con la 6 – di cui si stanno completando i pali di fondazione – e con la 9, per cui questa settimana iniziano le opere propedeutiche (bonifiche, scavi).

Tutto sembra procedere senza intoppi. A ponente. Perché a levante si trova il nodo più difficile da sciogliere: la demolizione delle pile strallate. Il sindaco e commissario per la ricostruzione Marco Bucci ha più volte asserito che entro i primi giorni di maggio, ossia entro la fine di questa settimana, sarebbe stata presa una decisione definitiva e chiara sulle modalità di demolizione. I tecnici sono al lavoro da settimane, a quanto viene spiegato, per trovare un’alternativa all’esplosivo. Alternativa che sarà comunque comparata alla dinamite in un’analisi sul rischio.

Anche se i dati sui monitoraggi interni al calcestruzzo del lato est del Morandi (circa 300 carotaggi, iniziati un mese fa) non sono ancora stati pubblicati sul sito della struttura commissariale, è noto che amianto – pur sotto soglia e in forma naturale – si trova anche lì.

Questa settimana, dopo che sarà davvero ultimato il montaggio delle torri di sostegno agli impalcati delle pile 9 e 10, verrà effettuata una prova di carico sulle travi, a 45 metri d’altezza. Questo potrebbe consentire di avere un’idea più precisa su quanto si potrà operare su quella struttura, e con quali mezzi, prima che si superi un limite di sicurezza accettabile.

Nel frattempo, sotto il ponte, secondo l’agenda di cantiere, inizierà anche lo “strip out” degli appartamenti di via Porro, ossia lo svuotamento di essi e la bonifica da eventuali materiali pericolosi. Si inizierà dalle case dove non ci sarà bisogno di un quarto ingresso di sfollati. A questo proposito, si cerca una mediazione tra comitato e struttura commissariale sul numero di persone ammesse all’ultimo “trasloco”, alle ore e ai giorni disponibili. C’è tensione tra le parti. L’ultimo ingresso inizierà questo sabato 4 maggio.