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Protocollo intesa Terra dei fuochi, Costa: “Parola chiave è prevenzione incendi e chiarire chi fa cosa”

Ecco il contenuti del Piano d’azione firmato il 19 novembre presso la Prefettura di Caserta

La parola chiave è prevenzione, e chiarire chi fa cosa”. Così il Ministro dell’Ambiente Sergio Costa, che lunedì 19 novembre ha firmato, Prefettura a Caserta, il “Protocollo d’intesa per un’azione urgente nella Terra dei fuochi”. Un piano d’azione sottoscritto dalla presidenza del Consiglio dei Ministri e dai Ministeri dell’Ambiente, dell’Interno, dello Sviluppo economico, della Difesa, della salute, della giustizia, dall’autorità politica per la Coesione-ministro per il sud, e dalla Regione Campania.

Un piano  che si sviluppa in tre ambiti: quello della salute, della tutela ambientale e del presidio del territorio. Sono previste “25 azioni di prevenzione – ha spiegato Il Ministro – e anche misure da far scattare qualora ci dovesse essere un incendio di rifiuti, tutto secondo la logica del chi fa cosa”.

Misure repressive come il daspo ambientale e preventive come le fidejussioni bancarie e assicurative esigibili saranno inserite nel disegno di legge TerraMia che il Ministro presenterà a gennaio, subito dopo l’approvazione della legge di Bilancio.

Il primo punto è quello riguardante la “Tutela della salute della popolazione” e prevede, tra le azioni da mettere in atto: la creazione di una rete informatica per la gestione dei dati e di una banca dati sul sistema di trattamento dei rifiuti.; l’implementazione e messa a sistema del registro regionale dei tumori e delle analisi epidemiologiche; il potenziamento del monitoraggio della qualità dell’aria. Sarà preso come riferimento il progetto Epica che in questi anni è stato avviato e implementato dai medici di base e dai pediatri della Terra dei Fuochi, un sistema di monitoraggio quasi in tempo reale dello stato di salute dei cittadini della zona, geolocalizzato per quartiere.

Il secondo ambito di intervento riguarda, invece, la “Tutela ambientale ed ecosistemica e prevede nel dettaglio, tra gli ambiti di intervento: il Rafforzamento delle attività di spegnimento dei roghi, interventi di ripristino nella aree protette colpite; il risanamento dei Siti di interesse nazionale; le segnalazioni di danno ambientale o minaccia imminente di danno al di fuori dei Siti di interesse nazionale; un accordo tra Stato e regioni sulla qualità dell’aria nella regione Campania; la rimozione dei rifiuti abbandonati e dei rifiuti combusti; verifiche in fase di rilascio/aggiornamento/ rinnovo delle autorizzazioni.

Il terzo e ultimo ambito di intervento concerne un “Presidio e controllo del territorio per la prevenzione degli incendi di rifiuti”.

Le misure lo riguardano sono numerose: azioni di sensibilizzazione e informazione rivolte ai cittadini per il contrasto del fenomeno; azioni concernenti i piani per il coordinamento delle attività di controllo e vigilanza sui siti di stoccaggio di rifiuti sensibili e di prevenzione e contrasto dei roghi di rifiuti; l’impiego di contingenti di rinforzo delle Forze di polizia  e rinforzo del contingente di personale delle forze armate nell’operazione Strade sicure; il rafforzamento delle attività di monitoraggio sullo stato dei siti e sulla valutazione del rischio da parte del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco; l’aggiornamento del censimento delle aree da indagare e dei siti interessati da abbandono e rogo di rifiuti e messa a sistema degli impianti di gestione dei rifiuti.

E, ancora, l’elaborazione di linee guida per prescrizioni anti incendio e verifiche nei provvedimenti di autorizzazione alla realizzazione ed esercizio di impianti di trattamento dei rifiuti; il rafforzamento delle attività di monitoraggio sullo stato dei siti e sulla valutazione del rischio da parte del Corpo nazionale dei vigili del fuoco; la realizzazione di una rete di monitoraggio del territorio attraverso postazioni fisse e l’utilizzo di droni e altri velivoli a pilotaggio da remoto; l’implementazione della rete di sicurezza e videosorveglianza attraverso un sistema centrale di controllo permanente; la prevenzione e il controllo nelle aree nazionali protette; l’aggiornamento del portale PROMETEO e applicazioni mobili per il coinvolgimento dei cittadini; il rafforzamento dei presidi territoriali, delle verifiche degli ispettorati del lavoro e della formazione delle polizie locali, con particolare riguardo al tema della contraffazione.