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Si punta in alto con la demolizione delle Dighe di Begato

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“Ciao Dighe, vi ricorderemo, ma faremo in modo che nessuno possa rimpiangervi“ è il saluto del governatore Giovanni Toti alle Dighe di Begato, simbolo dell’edilizia popolare degli anni ’80, nel quartiere Diamante, sulle alture della Valpolcevera, alle spalle di Genova.

La demolizione vera e propria è iniziata ieri pomeriggio grazie ad un escavatore HRD con braccio tra i più alti d’Italia, utilizzato anche per le Vele di Scampia. Si parte dai piani alti della “diga bianca”, per poi passare ad agosto alla demolizione totale della “diga rossa” per un totale di 170mila metri cubi di materiale che verranno eliminati e 474 appartamenti abbattuti entro la fine di novembre.

Il cantiere chiuderà i battenti a gennaio, ma nel frattempo partirà il processo di rigenerazione del nuovo quartiere Diamante, che dovrebbe essere pronto entro il 2023. “Oggi diciamo addio al concetto di ghetto – ha detto il sindaco di Genova Marco Bucci – noi vogliamo che in ogni quartiere coesistano abitazioni, uffici, servizi e negozi, questo è un cambio di rotta”.

Le fasi della demolizione

Lo svuotamento interno della struttura ha preso il via l’anno scorso, in piena pandemia, con il cosiddetto ‘strip-out’, che ha comportato l’eliminazione dei servizi, delle utenze, dei panelli di facciata, dei materiali isolanti e degli arredi rimasti. Solo una piccola porzione della Diga Bianca di Begato resterà in piedi, corrispondente al civico 11 di via Cechov con all’interno 37 appartamenti che saranno oggetto di riqualificazione e che andranno a costituire il primo nucleo del piano di rigenerazione edilizia.

L’operazione completa di demolizione viene effettuata con un escavatore cingolato dell’altezza di 60 metri, che è stato impiegato anche per l’abbattimento delle cosiddette Vele di Scampia. L’escavatore smonterà progressivamente le porzioni delle strutture, consentendo in parte anche il recupero dei materiali. Per i piani più bassi, il lungo bracco meccanico da 60 metri lascerà il passo a due escavatori più piccoli da 30 metri. Subito dopo le demolizioni prenderanno il via i lavori di recupero degli alloggi di via Cechov nella diga bianca, per la realizzazione di 55 appartamenti, costruiti secondo un sistema abitativo innovativo, tra edilizia residenziale sociale e edilizia residenziale pubblica, con una superficie media di 60 mq ad alloggio, senza consumo di suolo ed ispirandosi a criteri di green city.

Il nuovo quartiere sostenibile

Queste nuove unità avranno impianti termici completamente rinnovati, come anche i tetti e il cappotto rifatti per una elevata efficienza energetica. Parallelamente verranno avviati i lavori per la costruzione di due nuovi edifici a sei piani di edilizia residenziale sociale e di social housing a canone moderato. L’abbattimento delle dighe di Begato rappresenta uno dei più grandi progetti di recupero urbano in atto in questo momento in Italia che ha preso il via nel 2020 con il nome di “Restart Begato”. Un grande piano di rigenerazione green del quartiere Diamante che prevede la demolizione e ricostruzione di nuovi edifici a sei piani sulle fondamenta della Diga, la riqualificazione di spazi e la creazione di luoghi di aggregazione sociale. Un progetto, rispettoso dell’ambiente, innovativo dal punto di vista urbanistico, che vuole rigenerare il tessuto socio-economico del quartiere e che pone al centro il miglioramento della qualità della vita degli abitanti.