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Sicilia rifiuti: sul groppone 500 mila tonnellate da spedire fuori a qualunque costo

Primi interventi a Bellolampo, discarica di cui è previsto l'ampliamento, ma la priorità resta quella del trasferimento

L’ordinanza di protezione civile che svilupperà i contenuti dei poteri commissariali in materia di rifiuti, di cui potrà disporre il presidente della Regione Musumeci, dovrebbe arrivare in questi giorni. Un passaggio rapido ed esplicito, consumato il quale, la gestione del settore in Sicilia dovrebbe ricevere un importante cambio di passo.

Musumeci, potrà adesso poter far partire alcuni interventi avendo incassato anche la deroga sul alcune norme sugli appalti, per velocizzare le procedure. È previsto l’ampliamento della discarica di Bellolampo, attesa a vere e proprie marce forzate sull’approvazione del progetto e su alcune autorizzazioni che sono per strada, mentre l’ampliamento di altre discariche esistenti, per esempio quella di Trapani, potrebbe divenire un realtà concreta in tempi più brevi. Rimane da capire se ci siano nel documento invece passaggi previsti per l’invio dei rifiuti fuori dalla Sicilia. La Regione ha pronto un avviso per trasferire 500mila tonnellate di immondizia da qui alla fine dell’anno. In assenza di fatti nuovi o di soluzioni a sorpresa, il costo dell’operazione non potrà che gravare sui Comuni siciliani.

Una criticità da superare è ancora quella della sospensione dei fondi strutturali sulla linea 6.1.3 dei fondi comunitari, da 70 milioni di euro, risorse per la realizzazione di impianti per il trattamento di percolato, tmb (trattamento meccanico-biologico). Fu la Commissione europea a bocciare il piano redatto senza tenere conto di alcune esplicite indicazioni di una direttiva di settore. Non ci sono in dettaglio progetti bloccati, ma lo stop arriva sulla categoria generale degli interventi che si possono realizzare. Gli interventi finalizzati alla gestione del ciclo integrato dei rifiuti dovrebbero essere finanziati attraverso le risorse del Patto per il Sud, anziché con le risorse del PO Fesr 2014-2020. Fino a quando dunque non verranno liberate le risorse comunitarie si dovrà andare avanti rimodulando le risorse del Patto. Il Dipartimento in piena estate aveva dovuto predisporre una soluzione alternativa per creare il minore impatto possibile al problema. La linea 6.1.2 non è stata intaccata dalla sospensione e riguarda i Comuni che hanno presentato domanda per i centri comuni di raccolta.

Un altro passaggio contenuto nelle precedenti ordinanze riguardava l’indice respirometrico potenziale della biodegradabilità del rifiuto che, in teoria, dovrebbe essere portato a 1000. La Sicilia invece è costretta a ridurre i tempi del ciclo per poter trattare tutti i rifiuti che arrivano. Tra le ipotesi che nei mesi scorsi erano state avanzate rimaneva in piedi una via di mezzo, abbatterlo cioè in ogni caso dal 50%, tra ingresso e uscita del rifiuti, indipendentemente dalla soglia dell’indice in questione. I maggiori problemi in tal senso erano in capo alle discariche di Lentini e Bellolampo, meno nelle discariche più piccole. Sotto l’indice respirometrico invece cava dei Modicani a Ragusa.

Adesso comunque la palla passerà al commissario straordinario per i rifiuti. Musumeci, in fondo, in questa vicenda, è riuscito, in forza anche di un’emergenza sempre più severa, a ottenere quello che nel dialogo tra i governi a doppia guida Pd ( regionale e nazionale) non era stato possibile avere.