Home Rifiuti Vetro alimentare: la scelta migliore per ambiente e gusto

Vetro alimentare: la scelta migliore per ambiente e gusto

Il vetro torna ad essere un materiale di grande successo: nei primi dieci mesi del 2016 la produzione generale dei contenitori in vetro (bottiglie, flaconeria, vasi, casalingo) è stata pari a 3,3 milioni di tonnellate.

Che il vetro fosse il materiale migliore, dal punto di vista del gusto, per conservare prodotti come il vino e l’olio, non c’erano molti dubbi: la novità è che le bottiglie e i vasi di questo materiale sono meglio anche per l’ambiente e la salute. Lo dicono due ricerche presentate nei giorni scorsi, a Roma, da Assovetro, associazione di categoria dei produttori, secondo cui questi due prodotti iconici del Made in Italy “vincono con il vetro”. Grazie a questo tipo di packaging, infatti, si evita anzitutto l’ossidazione e si prolunga la durata del prodotto (la cosiddetta “shelf life”), evitando il più possibile lo spreco alimentare: questo vale per vino e olio ma anche per molti altri cibi e bevande, che conservati in vetro si mantengono per più tempo. La bottiglia di vetro, insomma, isola dagli agenti esterni, mantiene tutte le sfumature del sapore, protegge le sostanze più preziose per la salute e rappresenta un “perfetto esempio di economia circolare”.

I due studi che lo testimoniano sono stati realizzati dal Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali dell’Università di Pisa e dal Dipartimento di Scienze e Innovazione tecnologica dell’Università del Piemonte Orientale – Alessandria, secondo i quali tra l’altro, negli ultimi decenni il vetro ha tenuto il passo “con i sempre più severi standard ambientali”. Da una parte la bottiglia si è sottoposta ad un’attenta “cura dimagrante” e dall’altra ha visto salire sempre di più l’utilizzo del rottame nel processo di produzione (ora tra l’80 e il 90%): oggi quindi le bottiglie sono molto più leggere di un tempo (quelle di vino hanno ridotto il peso del 12% negli ultimi 10 anni), con un conseguente minor consumo di materie prime ed energia e minore produzione di emissioni di CO2. Dall’utilizzo di rottame per la produzione dei contenitori è stato quantificato nel 2016 un risparmio energetico di circa 318 milioni di metri cubi di metano, equivalente al consumo medio annuale di una città come Genova. Con questa tipologia di riciclo si evita l’estrazione di materie prime tradizionali (come sabbia, carbonati e soda) per circa 3 milioni e 50mila tonnellate e l’emissione in atmosfera di 1 milione 875mila tonnellate di CO2 equivalenti.

La consapevolezza della bontà del vetro come contenitore viene anzitutto dal confronto con gli altri materiali: il professor Gianpaolo Andrich, dell’Università di Pisa ed Elisa Robotti, componente del team del gruppo di ricerca del professor Emilio Marengo dell’Università del Piemonte Orientale, hanno parlato rispettivamente della conservazione del vino e dell’olio nei diversi contenitori alimentari. Ed entrambi hanno evidenziato le differenze nella qualità dei diversi sistemi: vetro, PET, latta e bag-in-box per l’olio; vetro, tetra brik e ancora bag-in-box per il vino. Tra questi ci sono differenze che a prima vista possono apparire insignificanti, ma che in realtà, come è stato spiegato e ribadito anche dal punto di vista medico dal professor Giorgio Calabrese, nutrizionista – i riflessi sono notevoli, sul piano della salubrità e dell’ossidazione quando si parla di vino, sul rilascio di sostanze come il nichel o sul numero di perossidi, sull’aroma o profumo quando si parla di olio.

Non è un caso, come sottolinea Assovetro, che il vetro sia tornato ad essere un materiale di grande successo. Nei primi dieci mesi del 2016 la produzione generale dei contenitori in vetro (bottiglie, flaconeria, vasi, casalingo) è stata pari a 3 milioni 378mila 961 tonnellate, registrando, rispetto allo stesso periodo del 2015, un incremento del 2,4%. Per quanto riguarda il vetro cavo, la quantità di bottiglie per uso alimentare (acque minerali, vini, oli) prodotta è arrivata a 2 milioni 897mila 991 tonnellate, con un incremento del 2% rispetto ai primi dieci mesi dell’anno precedente. Infine, anche la produzione dei vasi alimentari, che si è attestata su 217mila 246 tonnellate, ha registrato un importante incremento del 14,7% rispetto al periodo gennaio-ottobre 2015.