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Ancora troppe criticità nella filiera dei beni in polietilene

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“I numeri del 2024 confermano che stiamo andando nella direzione giusta, ma il passo non è ancora quello necessario. La gestione del polietilene deve diventare realmente circolare, e per farlo serve un impegno più forte e condiviso da parte di tutta la filiera”.

Lo afferma Fabio Pedrazzi, presidente di Ecopolietilene, commentando i dati annuali presentati dal Consorzio: 32.488 tonnellate di rifiuti da beni in PE gestiti (+24%) e 202 aziende consorziate (+15%).

“Il trend è positivo, ma non possiamo fermarci ai volumi. Per sviluppare una vera filiera circolare dei beni in PE, dobbiamo lavorare allo sviluppo di nuove procedure di raccolta, fondamentali per migliorare la differenziazione e la tracciabilità dei rifiuti” – ha spiegato Pedrazzi.

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Fabio Pedrazzi, Presidente Ecopolietilene

“Il nostro obiettivo – ha aggiunto – è costruire una gestione sempre più efficiente, che consenta anche di individuare nuovi impieghi per il polimero riciclato. Le tecnologie ci sono, le competenze anche, e la rete industriale è in espansione. Ma è necessaria una visione più lungimirante per trasformare questo materiale in una risorsa stabile per l’industria. Ecopolietilene si conferma un attore chiave nella costruzione di una filiera circolare del polietilene in Italia. Un processo che, oltre a ridurre l’impatto ambientale, consente alle imprese di rispondere in modo concreto alle richieste di sostenibilità, tracciabilità e trasparenza”.