Home Bonifiche Con la bonifica della discarica di Chioggia, si chiude l’ultima infrazione UE

Con la bonifica della discarica di Chioggia, si chiude l’ultima infrazione UE

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Con la consegna alla Commissione europea della documentazione che attesta l’avvenuta messa in sicurezza della discarica di Chioggia, si avvia alla conclusione un percorso durato otto anni e mezzo, nato per sanare una delle più gravi condanne ambientali inflitte all’Italia dalla Corte di Giustizia dell’Unione europea nel 2014.

La sentenza, relativa alla procedura di infrazione C-196/13, aveva sanzionato il nostro Paese per la presenza di decine di discariche abusive non bonificate, imponendo una multa iniziale di oltre 40 milioni di euro e penalità semestrali superiori ai 42 milioni fino alla completa regolarizzazione dei siti. Un contenzioso pesantissimo, sia dal punto di vista economico sia sotto il profilo della credibilità istituzionale.

Negli anni successivi, grazie a un’azione straordinaria di coordinamento tra amministrazioni centrali e territori, l’Italia ha progressivamente recuperato il ritardo accumulato, arrivando alla messa in sicurezza di 80 discariche su 81 coinvolte nella procedura. Chioggia rappresentava l’ultimo tassello ancora da completare.

“È l’anno della chiusura del contenzioso con l’Europa in merito alla causa C-196/13 – ha dichiarato il Commissario Unico per la bonifica delle discariche abusive – Con l’invio di questi ultimi dossier a Bruxelles siamo arrivati a 80 siti posti in condizioni di sicurezza, di cui 73 già espunti dalla procedura e 7 in attesa dell’ultimo vaglio della Commissione europea”.

Un lavoro lungo, tra complessità tecniche e amministrative

Il sito di Chioggia, come molti altri oggetto della procedura, ha richiesto un iter articolato, fatto di indagini ambientali, definizione delle misure di messa in sicurezza, gestione dei rifiuti presenti e verifica dell’assenza di rischi residui per la salute umana e l’ambiente. Attività spesso rallentate da aspetti autorizzativi, vincoli territoriali e passaggi amministrativi complessi.

Dal 2017, la regia degli interventi è stata affidata a una struttura commissariale dedicata, con il supporto della Presidenza del Consiglio dei Ministri, del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e dell’Arma dei Carabinieri. Un modello operativo che ha consentito di accelerare le procedure e di riallineare progressivamente l’Italia agli standard europei.

La fine di una vertenza storica

Con la conclusione dell’iter relativo a Chioggia, l’Italia può realisticamente archiviare una vertenza ambientale aperta nel 2013 e costata allo Stato oltre 300 milioni di euro in sanzioni complessive. Un risultato che ha già prodotto effetti finanziari rilevanti, riducendo progressivamente l’importo delle penalità semestrali fino a pochi milioni di euro.

Ma il significato va oltre l’aspetto economico. “Questo risultato premia lo sforzo globale del sistema Paese», ha sottolineato il Commissario. «Dal primo attore della filiera, il Rup del Comune, fino al Ministero dell’Ambiente, passando per tutti gli stakeholder intermedi, l’Italia è riuscita a eliminare la sanzione, sanare contesti ambientali compromessi e restituire terre bonificate ai cittadini”.