
Sono entrate nel vivo a Bagnoli le operazioni di demolizione del pontile della colmata a mare, infrastruttura realizzata negli anni dell’industrializzazione dell’area e rimasta per decenni come elemento residuale del fronte costiero. L’intervento rientra nel programma di rimozione delle opere incongrue presenti lungo il litorale dell’ex sito industriale ed è inserito nel più ampio processo di trasformazione dell’area occidentale di Napoli.
Un cantiere simbolico e operativo insieme, che segna un nuovo avanzamento nelle attività di trasformazione del sito, ma che si inserisce in un contesto non privo di tensioni, legate all’approvazione del Decreto n.10 del Commissario straordinario per Bagnoli-Coroglio e al programma infrastrutturale connesso alla 38ª America’s Cup – Napoli 2027.
Le opere a mare necessarie allo svolgimento della 38ª America’s Cup sono affidate al Gruppo internazionale DEM, specializzato in dragaggi, risanamenti ambientali e opere marittime, in collaborazione con due imprese storiche napoletane: Savarese Costruzioni e Iterga Costruzioni Generali. Nei cantieri sono impegnati oltre duecento lavoratori.
Modalità operative e gestione ambientale
Il pontile, una struttura in calcestruzzo armato che si estende per alcune centinaia di metri in mare, viene demolito attraverso un’operazione progressiva, condotta con mezzi meccanici specializzati operanti sia dalla terraferma sia da piattaforme galleggianti. Le lavorazioni prevedono lo smantellamento controllato degli impalcati e degli elementi strutturali portanti, con una sequenza studiata per garantire la stabilità delle parti residue durante le diverse fasi di intervento.
Le attività di demolizione sono eseguite in ambiente marino, condizione che impone misure operative specifiche. In particolare, è previsto il contenimento della dispersione di detriti e polveri in acqua, mediante l’utilizzo di sistemi di confinamento e la rimozione puntuale dei materiali demoliti. I frammenti di calcestruzzo e le armature metalliche vengono recuperati e avviati a idonei impianti di trattamento, secondo quanto previsto dalla normativa sui rifiuti da costruzione e demolizione.
Particolare attenzione è riservata alla tutela dei fondali e alla qualità delle acque, con controlli ambientali in corso d’opera finalizzati a verificare l’assenza di contaminazioni o alterazioni significative dovute alle lavorazioni. L’intervento è coordinato con le attività di caratterizzazione e bonifica dell’area, che rappresentano uno dei nodi storicamente più complessi del sito di Bagnoli.
Dal punto di vista funzionale, la rimozione del pontile è considerata un passaggio necessario per liberare il tratto di costa e consentire la successiva riconfigurazione del fronte mare, oggi ancora condizionato da infrastrutture prive di utilizzo e incompatibili con le nuove destinazioni previste per l’area.
Il quadro commissariale e il Decreto n.10
La demolizione del pontile si inserisce nel regime commissariale speciale che governa gli interventi di bonifica e rigenerazione di Bagnoli-Coroglio. Il 1° dicembre 2025 il Commissario straordinario ha approvato, con Decreto n.10, i progetti relativi alle cosiddette “opere a mare” e “opere a terra”, collocandoli all’interno del programma infrastrutturale connesso alla 38ª America’s Cup – Napoli 2027.
Il decreto richiama il quadro normativo speciale previsto per l’area, che consente l’avanzamento coordinato di demolizioni, bonifiche e nuove opere, in deroga ad alcune procedure ordinarie, con l’obiettivo di rispettare un cronoprogramma definito. In questo contesto, la demolizione del pontile viene considerata parte integrante delle opere preliminari sul fronte costiero.
Le contestazioni sul decreto
L’approvazione del Decreto n.10 ha però sollevato contestazioni da parte di comitati e osservatori locali, che hanno espresso dubbi sulla sovrapposizione tra interventi di bonifica ambientale e realizzazione di opere infrastrutturali legate all’evento sportivo. Le critiche si concentrano in particolare sulle tempistiche e sulle modalità con cui vengono accorpate demolizioni, opere a mare e interventi di rigenerazione, in un’area che presenta ancora criticità ambientali rilevanti.
Secondo i soggetti critici, il ricorso al quadro commissariale e alle procedure accelerate rischierebbe di ridurre gli spazi di verifica pubblica e di approfondimento tecnico, mentre la struttura commissariale ribadisce che gli interventi sono programmati nel rispetto delle prescrizioni ambientali e degli strumenti autorizzativi previsti.
La demolizione del pontile procede intanto secondo il cronoprogramma stabilito, rappresentando uno dei cantieri attualmente più rilevanti nell’area di Bagnoli sotto il profilo tecnico-operativo.
I dettagli della demolizione
Diversamente da quanto previsto nelle ipotesi progettuali originarie, il pontile nord e quello sud non verranno demoliti. Saranno trasformati in due passeggiate pubbliche attrezzate per il tempo libero, lo sport e la fruizione del mare. Il primo elemento oggetto di abbattimento è la cosiddetta Sala Pompe: un imponente manufatto in cemento armato collegato alla testata del pontile centrale, sormontato da una struttura metallica che verrà successivamente smontata e riportata a terra per sezioni. I lavori proseguiranno fino alla fine di febbraio.
L’area della colmata sarà invece destinata a ospitare la base operativa dei team impegnati nella Coppa America e verrà consegnata entro la fine di giugno per l’allestimento delle officine dei catamarani e dei villaggi dedicati al pubblico e all’ospitalità. L’obiettivo è rendere il mare nuovamente balneabile e accessibile subito dopo la conclusione della competizione velica.
La demolizione della Sala Pompe e del pontile centrale rientra nel Programma di rigenerazione urbana (PRARU) approvato nel 2019. Secondo il cronoprogramma originario, questi interventi erano previsti diversi anni più avanti, ma l’organizzazione dell’America’s Cup ha consentito di anticiparne l’esecuzione. Al posto del pontile sorgerà uno specchio acqueo libero, funzionale prima alle regate e, in seguito, alla piena fruizione da parte dei cittadini, che potranno tornare a vivere il mare una volta concluso l’evento internazionale.
La Sala Pompe rappresentava un’infrastruttura strategica dell’ex stabilimento siderurgico di Bagnoli: al suo interno erano installate potenti pompe in grado di movimentare circa sei metri cubi d’acqua al secondo. L’acqua di mare, convogliata attraverso grandi condotte, veniva utilizzata per il raffreddamento degli impianti e per altri processi indispensabili al funzionamento della fabbrica. Il grande cassone in cemento armato, collocato a circa 360 metri dalla colmata e collegato ad essa dal pontile metallico, verrà demolito mediante un mezzo dotato di pinza che opererà direttamente sul pontile, procedendo dal largo verso terra. La struttura è rimasta inattiva dal 1993, anno della chiusura dell’area industriale, oggi al centro di un ampio progetto di bonifica e rigenerazione urbana.
Per la messa in sicurezza della colmata verrà adottata la tecnica del capping, un intervento di ingegneria ambientale che consente di confinare e stabilizzare un’area di circa 100mila metri quadrati realizzata con materiali di scarto dell’attività siderurgica. Il sindaco ribadisce inoltre come la rimozione totale della colmata non sia una soluzione praticabile: “Parliamo di circa un milione e mezzo di metri cubi di materiale. Pensare di asportarlo integralmente è irrealistico”.
Il pontile centrale e la Sala Pompe si trovano in prossimità del pontile nord, già trasformato in una passeggiata panoramica affacciata sul golfo di Pozzuoli, Nisida, Procida e Ischia, anch’essa destinata a un futuro intervento di riqualificazione.
I materiali sabbiosi rimossi durante i dragaggi, indispensabili per aumentare la profondità dei fondali in prossimità della costa e dei pontili e consentire l’accesso delle imbarcazioni da competizione, verranno conferiti in discariche autorizzate. Davanti alla colmata è infine prevista la realizzazione di una nuova scogliera a protezione dell’area.























































