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ABB: i tempi di inattività non programmati costano fino a 116000 euro all’ora

ABB
  • Un’indagine commissionata da ABB condotta a livello globale mette in evidenza la stretta relazione tra tempi di attività e affidabilità
  • Pone l’accento sull’importanza di efficaci strategie di manutenzione e collaborazioni per l’assistenza
  • L’82% degli intervistati è interessato a capire come contratti di manutenzione basati sui risultati possano favorire il successo commerciale

Dalla nuova indagine promossa da ABB, “Il valore dell’affidabilità”, emerge che il 65% delle aziende “nazionali” industriali subisce interruzioni non pianificate almeno una volta al mese, rispetto al 69% registrato a livello globale. Questi costi su un campione globale possono arrivare fino ad un massimo di 116000 euro. Nonostante ciò, il 25% delle aziende italiane intervistate si affida ancora a un tipo di manutenzione run-to-fail.

L’indagine, condotta da Sapio Research nel luglio 2023, ha raccolto le risposte di 3.215 responsabili delle decisioni riguardo alla manutenzione di impianti in tutto il mondo nei settori di produzione di energia, plastic & rubber, oil & gas, energia eolica, prodotti chimici, ferrovie, servizi pubblici, marine, food & beverage”, water & waste water e metal. L’indagine è inserita nell’ambito di un rapporto che fornisce informazioni su come le aziende gestiscono attualmente la manutenzione e su come esse possano ridurre i tempi di inattività non pianificati.

I risultati evidenziano l’importanza dell’affidabilità e della manutenzione delle apparecchiature. A livello globale, il 92% degli intervistati ha dichiarato che la manutenzione ha aumentato i tempi di attività degli impianti nell’ultimo anno, con un miglioramento di almeno un quarto segnalato dal 38% degli intervistati. Inoltre, tre quarti degli intervistati hanno dichiarato che l’affidabilità ha un impatto positivo sulla reputazione dell’azienda e sui risultati finanziari, e li aiuta a rispettare gli obblighi contrattuali, a prevenire gli sprechi e ad assicurarsi clienti abituali. L’affidabilità è stata considerata dagli intervistati come priorità assoluta quando si tratta di acquistare di nuove apparecchiature.

In prospettiva, il 60% prevede di aumentare gli investimenti in affidabilità e manutenzione nei prossimi tre anni, e un terzo pensa di incrementare la spesa di oltre il 10%.

Analizzando i risultati di questo studio si capisce che il costo di una fermata ha sicuramente un impatto importante per le aziende variabile in funzione del tipo di processo/impianto. In quest’ottica, le aziende industriali dovrebbero puntare su un partner che le accompagni nel lungo periodo in modo che problemi vengano affrontati e gestiti in maniera intelligente con un approccio proattivo anche avvalendosi anche delle moderne tecnologie messe a disposizione dalla digitalizzazione.

Questo nuovo modello di manutenzione aiuterà le imprese industriali a raggiungere gli obiettivi e a soddisfare le normative in materia di emissioni che presto saranno adottate nell’ambito della lotta globale contro i cambiamenti climatici. Esso contribuirà inoltre a colmare il deficit di competenze del settore, man mano che i tecnici esperti raggiungono l’età pensionabile.

Per maggiori informazioni, leggere il rapporto completo dell’indagine.