
Dopo la sentenza della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo del 30 gennaio 2025, che ha condannato l’Italia per inadempienze nelle misure di tutela ambientale e sanitaria nelle aree contaminate delle province di Napoli e Caserta, il Governo ha rafforzato il mandato del Commissario Unico alle bonifiche, estendendone le competenze anche al ripristino ambientale e alla messa in sicurezza operativa e permanente dei siti inquinati. Tre relazioni mensili — maggio, giugno e luglio — documentano le attività avviate e in corso.
Un’emergenza cronica diventata priorità nazionale
Le aree interessate, comprendenti 90 comuni su 150.000 ettari e circa 2,6 milioni di abitanti, sono segnate da decenni di sversamenti abusivi di rifiuti, spesso gestiti da reti criminali, che hanno compromesso suolo, acque e qualità dell’aria. L’intervento del Commissario, Gen. B. CC Giuseppe Vadalà, si articola in quattro direttrici operative: terreni agricoli, rifiuti sversati in superficie, bonifica di discariche e siti contaminati, e tutela della salute pubblica.
Terreni agricoli: mappatura, classificazione e indagini
Sono stati censiti e analizzati 8.700 ettari a rischio, con l’individuazione di 98 ettari interdetti all’uso agricolo. Il lavoro prosegue su 7.200 ettari per il perfezionamento dell’inquadramento agroambientale, anche con tecnologie di intelligenza artificiale. L’obiettivo è la classificazione definitiva dell’idoneità all’uso agricolo e l’eventuale avvio di interventi di risanamento.
Rifiuti in superficie: contrasto e repressione
Grazie al coordinamento interforze, sono stati sequestrate oltre 150 tonnellate di rifiuti in pochi mesi, identificati flussi illeciti e denunciati soggetti coinvolti. In parallelo, sono stati coinvolti Comuni, Regione, Prefetture e associazioni civiche per un’azione sistemica. Esemplare il sequestro di luglio 2025 da parte della Polizia Metropolitana di Napoli, con 97 tonnellate di rifiuti e rame illegale recuperati a Giugliano.
Discariche e siti contaminati: 55 cantieri tra messa in sicurezza e bonifica
Entro il 2025 saranno 55 i cantieri attivati, di cui 18 già conclusi o in fase avanzata. Tra le priorità rientrano ex discariche abusive, aree industriali dismesse e siti con presenza accertata di inquinanti nei suoli e nelle falde. Il piano prevede oltre 220 milioni di euro tra fondi FSC 2021-27, risorse regionali e cofinanziamenti europei.
Salute pubblica: prevenzione e monitoraggio
In accordo con Ministero della Salute e Regione Campania, sono stati avviati piani di sorveglianza sanitaria su popolazioni residenti e controlli su matrici alimentari. Particolare attenzione è rivolta alle aree adiacenti ai roghi di rifiuti, dove si monitora l’eventuale esposizione a diossine e metalli pesanti.
Trasparenza e partecipazione: un nuovo paradigma operativo
Oltre agli interventi tecnici, il Commissario ha promosso un piano di comunicazione pubblica e partecipazione, con pubblicazione mensile delle relazioni e consultazioni con comitati cittadini. È un cambio di paradigma: la bonifica non è più solo tecnica, ma anche sociale e culturale.