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Camec: un nuovo concetto di triturazione

Camec progetta e costruisce su misura macchine e impianti per il riciclaggio di differenti materiali

Quando nasce Camec e di che cosa si occupa?

Camec, azienda fondata in Veneto nel 1993, lo scorso anno ha celebrato i 25 anni di attività. Inizialmente Camec si occupa di macchinari da costruzione – carpenterie medie e pesanti – e poi comincia a entrare nel mondo del riciclaggio. Attualmente Camec si suddivide in Divisione Recycling, Divisione Handling, Divisione Industrial occupandosi di assemblaggio di carpenterie, lavorazioni meccaniche di precisione e montaggio di macchine. L’azienda segue l’intero ciclo produttivo dalla progettazione alla costruzione fino alla fornitura “chiavi in mano” degli impianti, eseguendo studi di fattibilità, simulazioni 3d e assistenza post-vendita anche da remoto.

Entrando nel vivo del settore del recycling, come risponde Camec alla richiesta di progettazione di una singola macchina o di un’intera linea impiantistica?

La metodologia di lavoro seguita da Camec è sempre quella di valutare insieme al cliente la soluzione ottimale. Sono rarissimi i casi in cui un acquirente arriva con indicazioni precise, in genere invece la richiesta tipo è: “Ho questo materiale, devo trattarlo perché ho dei prezzi di trasporto troppo elevati e ho necessitò di ridurlo”, oppure, “Voglio riciclarlo, farlo rientrare in un processo successivo e quindi ho bisogno di triturarlo e vagliarlo…”. Il confronto è sempre la fase più importante che ci permette di entare in sintonia con l’altra parte, comprendere i desiderata e soprattutto i problemi che il cliente ci sta chiedendo di risolvere.

Il trituratore può essere utilizzato da solo ma il più delle volte è accompagnato da nastri di carico per il trasporto del materiale al trituratore stesso e/o nastri di estrazione per il materiale in uscita. L’impianto può diventare sempre più grande perché può avere più di un trituratore e più nastri, anche un nastro separatore magnetico che vaglia il materiale ferroso da quello non ferroso; si tratta di una composizione di parti che vengono studiate e pensate ogni volta a seconda delle esigenze del cliente e delle sue possibilità.

Dunque Camec è sempre pronta a mettersi in gioco per realizzare nuove sfide e nuovi progetti. Avete una novità da svelare ai nostri lettori in anteprima?

La novità di quest’anno è un impianto per la triturazione dell’alluminio con ribaltatore e macinatore monorotore GSR480, di cui abbiamo già collaudato la terza macchina. Si tratta di un monorotore, che appartiene alla famiglia dei trituratori GS ma con la particolarità di avere uno spintore di tipo radiale. È nato, come spesso succede, dalla richiesta un po’ particolare di un cliente, questa volta nel campo del riciclo dell’alluminio e lontana dalle consuete esigenze. Abbiamo progettato un nuovo tipo di macchinario che rispondesse alla richiesta specifica che ci è stata posta, il risultato è stato positivo e ora lo stiamo testando su materiali diversi. La nota particolare di questa sfida è l’unione di due nostre divisioni, recycling e handling, a testimoniare ancora una volta che sintonia e sinergia tra le parti sono la chiave della vittoria.

Le vostre macchine sono più votate alla lavorazione di alcuni materiali piuttosto che di altri?

Trattiamo plastica, legno, metalli, carta, cartone, RAEE, PFU, cavi elettrici, rifiuti ospedalieri, tetrapak… Eccetto il vetro, su cui stiamo facendo delle ricerche e sperimentazioni, lavoriamo indifferentemente con tutti i materiali.

Quello più gettonato sicuramente è la plastica in tutti i suoi aspetti. I trattamenti dedicati al riciclo della plastica sono molteplici e tutti finalizzati alla produzione di granulato che viene poi riutilizzato per realizzare altri prodotti plastici. Il rifiuto diventa quindi, tramite il trattamento di riciclaggio, un nuovo materiale di qualità (MPS) che può essere reimmesso nei processi produttivi. Questa tematica è sempre più importante vista anche la recente decisione della Cina di non accogliere più i nostri rifiuti plastici.

Recentemente abbiamo aperto un nuovo filone all’interno delle cartiere perché i grandi gruppi di trasformazione della carta hanno necessità e problematiche particolari. Per rispondere a tali esigenze abbiamo continuamente perfezionato i nostri impianti fino a raggiungere il grado attuale che permette di separare il materiale ferroso dagli inerti e dalle plastiche con un unico passaggio.

Negli ultimi anni c’è un sempre maggiore interesse verso il riciclaggio e l’ecologia perché c’è una più grande sensibilizzazione rispetto al passato e una più grande consapevolezza del potenziale valore del materiale, e sarà sempre più stringente la necessità di trasformare le diverse tipologie di materiali in modo da poterli ricollocare come materia prima seconda.