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Dinamite e fuochi d’artificio per l’addio alla Ferriera di Servola

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Abbattimento con dinamite e fuochi d’artificio per le ultime strutture dell’area a caldo del plurisecolare impianto siderurgico conosciuto come Ferriera di Servola, a Trieste. La ciminiera alta 85 metri e quattro strutture in cemento armato sono stati fatti esplodere con 300 kg di dinamite collegati a più di mezzo kilometro di miccia, fatti saltare da 570 inneschi.

L’obiettivo non è solo la dismissione dell’area, ma la riconversione industriale compatibile con la cittadinanza e le esigenze ambientali, che garantirà occupazione, sviluppo e nuove opportunità.

Dopo il rinvio dovuto al maltempo, domenica 18 settembre il presidente della Regione Massimiliano Fedriga e il ministro Stefano Patuanelli hanno premuto insieme il bottone dell’esplosivo che ha cancellato per sempre l’area a caldo della Ferriera di Servola, andando ad abbattere le palazzine in muratura rimaste in piedi dopo la prima fase di demolizione. Con l’esplosione è stato raso al suolo ciò che resta della cokeria e la sua ciminiera, oltre alla palazzina rossa dell’agglomerato. A sottolineare l’importanza dell’intervento lo spettacolo pirotecnico.

Demolizione in corso dal 2020

La demolizione è iniziata nell’autunno 2020 dalle strutture metalliche dell’area a caldo. I due altoforni, la cockeria, i gasometri e i nastri trasportatori sono stati smontati con demolitori, ruspe e grandi pinze oleodinamiche. Da ultimo, ora, l’abbattimento con dinamite delle quattro strutture in cemento armato di maggiore dimensione e della ciminiera.

I detriti verranno parzialmente riutilizzati e riciclati sul posto per realizzare i piazzali della nuova struttura intermodale. Una volta completata la demolizione delle altre strutture di minore dimensione, verranno invece conservate le due strutture cilindriche (dette Cowper) del 1918 in cui veniva preriscaldata l’aria a circa 1.100 gradi prima di essere iniettata nell’altoforno per la produzione della colata di ghisa.

In base al documento sono previsti la bonifica e lo sviluppo delle aree dell’area a caldo per una superficie pari a 25 ettari.

La riqualificazione

Nell’area della Ferriera sono previsti la creazione di un polo logistico e l’avvio di un’attività di riconversione industriale con la realizzazione di una piattaforma logistica integrata, che prevede un nuovo snodo ferroviario e l’ampliamento della banchina portuale. Lo sviluppo, progettato e realizzato interamente da Icop, si inserisce in un più ampio piano di valorizzazione dell’area “Sud” del Porto di Trieste con interventi pubblici finanziati anche attraverso fondi del Pnrr.

Secondo l’accordo, gli anni previsti per la riconversione sono cinque, suddivisi in tre fasi. Saranno sviluppati il raccordo ferroviario della stazione di Servola, che potrà accogliere treni completi da 750 metri, e il collegamento autostradale diretto con la grande viabilità, le basi per il successivo avvio dei lavori del Molo VIII, previsto dal Piano regolatore portuale approvato nel 2016. Si tratta di un ulteriore investimento di oltre 400 milioni di euro, che rappresenterà uno degli sbocchi di lavoro più importanti per il territorio del Friuli Venezia Giulia, dando lavoro a circa 500 addetti. Per lo sviluppo c’è grande interesse di investitori nazionali e internazionali.