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End of Waste membrane bituminose: al via la consultazione pubblica 

riciclo membrane bituminose

Dal 14 febbraio 2024 il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha posto in consultazione, nella Sezione “Bandi e Avvisi”, il nuovo Schema di regolamento recante disciplina della cessazione della qualifica di rifiuti di membrane bituminose ai sensi dell’articolo 184-ter, comma 2 del Codice dell’Ambiente (cd. “End of Waste Membrane bituminose”).

Ai fini della fase di consultazione del pubblico, vengono resi disponibili alla pagina del Ministero la scheda di consultazione e la documentazione a corredo, per consentire a chiunque volesse partecipare alla consultazione di trasmettere eventuali osservazioni allo Schema di Regolamento predisposto da questo Ministero. Durante la fase di consultazione potranno essere inviate proposte di integrazione / modifica del testo, utilizzando le modalità e l’apposita scheda predisposta.

Elementi di inquadramento

Come noto, il “triturato” di membrana bituminosa (TMB), materiale estremamente ricco di bitume e derivante dal trattamento dei rifiuti di membrane impermeabilizzanti a base di bitume, risulta un ottimo additivo in diversi utilizzi (es. per la produzione di asfalti).

Al fine di ridurre i quantitativi di questi rifiuti (codice EER 170302 – Miscele bituminose diverse da quelle di cui alla voce 170301, limitatamente alle membrane bituminose utilizzate in edilizia per impermeabilizzare superfici) da avviare in discarica ed i relativi costi smaltimento, questo Ministero ha quindi avviato, anche con il supporto di ISPRA e ISS, il procedimento volto alla definizione dello Schema di Regolamento recante disciplina della cessazione della qualifica di rifiuti di membrane bituminose (cd. “EoW Membrane bituminose”).

Lo Schema di Regolamento predisposto da questo Ministero composto da 8 articoli e 3 allegati, stabilisce:

  1. il flusso di rifiuti interessato (codice EER 170302 – Miscele bituminose diverse da quelle di cui alla voce 170301, limitatamente alle membrane bituminose utilizzate in edilizia per impermeabilizzare superfici);
  2. i criteri di conformità ai fini della cessazione della qualifica di rifiuto;
  3. gli scopi specifici di utilizzabilità;
  4. gli obblighi documentali.

I criteri end of waste da rispettare sono quindi contenuti in allegato 1 al regolamento, mentre in allegato 2 sono indicati gli scopi specifici per i quali è utilizzato il triturato di membrane bituminose (TMB).

In analogia al DM n.152/2022 (cd. EoW inerti), anche in questo Schema di Regolamento è stato introdotto l’articolo 7 “monitoraggio”, che decorre dall’entrata in vigore del provvedimento, al fine di prevedere una verifica della operatività concreta dei criteri e dei parametri fissati per il recupero di questa tipologia di rifiuti. Con l’introduzione del suddetto articolo il Ministero ha quindi la possibilità di revisionare i criteri posti dal decreto per la cessazione della qualifica di rifiuto per tenere conto, ove necessario, delle evidenze emerse in fase applicativa.

L’adozione del decreto in esame consentirà di intercettare e gestire in maniera adeguata l’importante flusso di rifiuti proveniente dal settore edile, settore rilevante per l’economia nazionale. Qui lo schema del decreto.

Processo di Consultazione

Ai fini della fase di consultazione del pubblico, vengono resi disponibili in calce di questa pagina del Ministero, la scheda e la documentazione a corredo, per consentire a chiunque volesse partecipare alla consultazione di trasmettere eventuali osservazioni allo Schema di Regolamento predisposto da questo Ministero.

Durante la fase di consultazione, che si è concluderà entro 30 giorni a partire dalla presente pubblicazione sul sito, potranno essere inviate proposte di integrazione/modifica del testo, utilizzando l’apposita scheda predisposta.

La scheda di consultazione è da trasmettere via PEC ai seguenti indirizzi mail: DISS@pec.mite.gov.itEC@pec.mite.gov.it

L’analisi di Siteb

Dall’ultima analisi condotta a gennaio 2024 da Siteb – Associazione Strade Italiane e Bitumi – sul riciclo delle pavimentazioni stradali in Italia e nei principali Paesi Europei (fonte Eapa) emerge la crescita delle attività di riciclo delle strade, grazie all’impiego del fresato d’asfalto (materiale ottenuto dalla rimozione delle pavimentazioni stradali) che consolida in Italia un tasso di recupero al 60%

L’utilizzo del fresato è però oggi ancora fortemente limitato da una normativa nazionale farraginosa, dalla burocrazia che ne ostacola il recupero e da una ritrosia culturale che spinge gran parte delle stazioni appaltanti, in fase di definizione del capitolato di gara, a non prevederne un adeguato utilizzo – osservava a gennaio Alessandro Pesaresi, Presidente Siteb – Un contributo a superare questi limiti potrebbe arrivare da alcuni interventi sull’attuale impianto normativo“.