
Eural Gnutti – primo produttore mondiale di barre trafilate in leghe di alluminio per lavorazioni meccaniche e tra i maggiori player in barre estruse e profilati – ridefinisce il concetto di sostenibilità, trasformandolo in un drive di crescita e in una leva competitiva. Un valore da sempre all’essenza del DNA dell’azienda, sin dalle sue origini: Eural Gnutti è nata nel 1968, adottando un modello di business innovativo e basato sul potenziale dell’alluminio, quale materiale giovane e infinitamente riciclabile, quando ancora il concetto di responsabilità ambientale non era al centro del dibattito industriale. Oggi, l’azienda prosegue il suo percorso, puntando con impegno alla riduzione delle emissioni di CO2 e delle sostanze inquinanti generate dai propri stabilimenti, con processi a basso impatto per la salute e l’ambiente. L’intera produzione, infatti, si fonda sul principio dell’economia circolare, grazie a tecnologie avanzate che riducono l’impronta ecologica e valorizzano i materiali impiegati, promuovendone il riciclo. Una strategia produttiva che non solo riduce le emissioni ma genera più valore per l’industria.
Meno emissioni in ambiente
Le tematiche ESG considerate prioritarie per l’azienda emergono dall’analisi di materialità, condotta coinvolgendo direttamente il personale interno, la Direzione, i fornitori e i clienti e in linea con gli obiettivi SDG rilevanti per l’attività di Eural Gnutti. In particolare, per quanto riguarda l’ambito ambientale (Environment), l’attenzione si concentra sulla gestione delle emissioni in atmosfera, sulla corretta gestione dei rifiuti e sull’adozione di strategie orientate all’economia circolare. In questa direzione, la politica dell’azienda si basa sulla prevenzione dell’inquinamento del suolo, dell’aria e dell’acqua e nell’ottimizzare le sue prestazioni energetiche. In specifico, Eural Gnutti vanta un sistema strutturato di rendicontazione delle emissioni GHG dirette (Scope 1) e indirette (Scope 2) e punta a estendere l’analisi anche alle emissioni di Scope 3, calcolate sulla catena di fornitura. Nel 2023, l’intensità emissiva di CO2 Scope 1 + Scope 2, espressa in tonnellate di CO2 per unità di fatturato, si è ridotta del 49% rispetto ai livelli del 2020. L’azienda è inoltre soggetta alla normativa sull’Emission Trading (D. Lgs. 47/2020) sia per lo stabilimento di Rovato che per la fonderia di Pontevico, considerati entrambi Piccoli Emettitori, alla luce della media delle emissioni 2021-2023, mantenutasi inferiore alle 25.000 tonnellate di CO2/anno. Per quanto riguarda le emissioni di sostanze inquinanti in atmosfera, sono attivi impianti di abbattimento su tutte le emissioni convogliate, nel pieno rispetto dei limiti autorizzati. E, infine, la gestione dei rifiuti prevede uno stoccaggio sicuro, con l’impiego di bacini di contenimento e, per gli scarichi idrici, il trattamento separato, con depurazione e monitoraggio, di quelle ad uso industriale.
Economia circolare: il modello generativo Eural
Nell’ambito dell’economia circolare e della gestione efficiente delle risorse, è essenziale minimizzare gli sprechi e favorire il riutilizzo sia delle materie prime impiegate che degli scarti generati. In quest’ottica, obiettivo primario di Eural è massimizzare il ricircolo interno delle acque di processo e il loro riutilizzo, in particolare quelle di raffreddamento e degli impianti di decapaggio. Coerente con i principi di economia rigenerativa, Eural dedica particolare attenzione al riciclo dei rottami edegli scarti di lavorazione. Attualmente, utilizza il 47% di materiale riciclato pre-consumo e il 27% di riciclato post-consumo: una scelta che porta con sé una significativa riduzione dell’impronta di carbonio rispetto a un processo che utilizza solo materie prime vergini e un superiore risparmio energetico. In dettaglio, il riutilizzo dell’alluminio richiede solo il 5% dell’energia necessaria per produrne di nuovo e il suo impiego produce emissioni di CO2 7 volte inferiori rispetto all’alluminio primario.

Leghe lead free by Eural: più valore all’industria
In Eural Gnutti, la sostenibilità va di pari passo con l’innovazione e la continua ricerca di materiali che combinino alte prestazioni e ridotta ecotossicità, in un’ottica di valore aggiunto per l’industria. L’alluminio, in questo senso, rappresenta una risorsa chiave, tanto da essere universalmente riconosciuto come un materiale strategico ed essenziale per raggiungere la decarbonizzazione, pertanto incluso a pieno titolo nell’agenda del Green Deal europeo, avviato dalla Commissione nel 2019 con l’obiettivo di rendere l’UE climaticamente neutrale entro il 2050. In tale contesto, le leghe LEAD FREE by Eural, realizzate partendo principalmente da alluminio riciclato, fino al 95%, sono una risposta concreta di come sia possibile sviluppare soluzioni avanzate, a basso impatto ambientale in grado di garantire eccellenti proprietà meccaniche e di ottima lavorabilità, in linea con le esigenze dell’industria moderna. Queste caratteristiche permettono infatti di ottimizzare i processi produttivi a valle, minimizzando gli scarti in fase di lavorazione delle barre e sottoponendo gli utensili a una minore sollecitazione, con la certezza di generare meno rifiuti a causa della loro usura. Il valore aggiunto per i Clienti è dato dall’utilizzo di prodotti altamente performanti e conformi alle più recenti e stringenti norme europee: Direttive 2000/53/CE (ELV), REACH 1907/2006 e RoHS 2011/65/UE.


“In Eural Gnutti, la sostenibilità si traduce in azioni concrete, misurabili e orientate al lungo termine”, dichiara Gianfranco Cazzago, Responsabile della Sostenibilità dell’azienda che continua: “Tra gli interventi più significativi rientrano l’installazione di 10.417 pannelli fotovoltaici presso il sito di Rovato, che coprono il 23% del fabbisogno elettrico dello stabilimento di Rovato, e l’impiego di forni elettrici e a gas naturale, per i trattamenti termici, finalizzati a migliorare l’efficienza energetica e ridurre le emissioni. Questo approccio si estende anche al rapporto con il territorio e le persone, attraverso il sostegno a iniziative culturali e sportive, donazioni a enti locali e l’attivazione di un programma di welfare aziendale, concepito per promuovere il benessere dei dipendenti.” E conclude “Il nostro percorso è in continua evoluzione, guidato da obiettivi sempre più ambiziosi. Tra questi, l’ottenimento della certificazione indipendente ASI (Aluminium Stewardship Initiative), che attesta la conformità dei nostri impianti di Pontevico e Rovato ai più alti standard internazionali per una produzione responsabile e sostenibile dell’alluminio”.
