
Oggi si celebra la Giornata Mondiale dell’Ambiente (World Environment Day), istituita dalle Nazioni Unite nel 1973 per sensibilizzare cittadini, governi e imprese sulle urgenti questioni ambientali. L’edizione di quest’anno, ospitata a Jeju, in Corea del Sud, è dedicata a un tema cruciale: la lotta all’inquinamento da plastica, una delle minacce più gravi per gli ecosistemi globali.
Un’emergenza planetaria
Ogni giorno, l’equivalente di 2.000 camion colmi di plastica si riversa negli oceani, nei fiumi e nei laghi del mondo. Si stima che ogni anno tra i 19 e i 23 milioni di tonnellate di rifiuti plastici finiscano negli ecosistemi acquatici, alterando gli habitat naturali e mettendo a rischio la biodiversità 3. Le microplastiche, ormai presenti nell’aria, nell’acqua e persino nel cibo, rappresentano un pericolo crescente per la salute umana, infiltrandosi anche nel latte materno e nel cervello.
L’appello delle Nazioni Unite
Il Segretario Generale dell’ONU, António Guterres, ha lanciato un allarme: “La plastica sta soffocando il nostro pianeta. Si frammenta in parti sempre più piccole e si infiltra in ogni angolo del globo” 3. Inger Andersen, Direttrice dell’UNEP, avverte che, senza azioni concrete, l’inquinamento da plastica potrebbe aumentare del 50% entro il 2040.
In questo contesto, la Giornata Mondiale dell’Ambiente 2025 assume un significato strategico, coincidendo con i negoziati per un Trattato Globale sulla Plastica, che dovrebbe concludersi ad agosto in Svizzera. L’accordo punta a regolamentare l’intero ciclo di vita della plastica, dalla produzione allo smaltimento.
L’esempio virtuoso di Jeju
Le celebrazioni ufficiali si svolgono a Jeju, un’isola coreana all’avanguardia nel riciclo. Qui, il Jeju Resources Circulation Center processa 60 tonnellate di rifiuti plastici al giorno, combinando tecnologia avanzata e intervento umano. Grazie a un sistema di riciclo efficiente, nel 2024 l’isola ha generato 2,3 milioni di dollari dalla vendita di materiali recuperati.
Jeju rappresenta un modello di economia circolare: il 66% dei rifiuti domestici viene differenziato, contro una media mondiale del 19% 3. Tra le iniziative future, progetti pilota per incentivare contenitori riutilizzabili nel food delivery e lavastoviglie pubbliche per bottiglie negli edifici universitari.