Home News dalle Aziende La nuova globalizzazione sotto i riflettori della Construction Conference 2017

La nuova globalizzazione sotto i riflettori della Construction Conference 2017

Intelligenza artificiale, eco-sistemi e nuovi poteri economici

Al via la seconda edizione di Construction Conference, l’evento annuale di Civiltà di Cantiere che mira ad analizzare e ad approfondire i temi della trasformazione che sta affrontando il settore delle costruzioni in questi ultimi anni. In apertura dei lavori, Alfredo Martini, fondatore di Civiltà di Cantiere presenta Construction Conference, un progetto che nasce nel 2016 con l’obiettivo di sviluppare una riflessione centrata sulla consapevolezza di un cambiamento profondo e radicale di contesto dove il settore delle costruzioni deve ridefinire riconfigurare il proprio ruolo e le proprie caratteristiche produttive e di sistema. “Proprio la logica di sistema – afferma durante il suo discorso iniziale – è stato il fattore innovativo dell’edizione 2016. Quest’anno abbiamo capito che dobbiamo allargare l’orizzonte, mantenendo al centro innovazione, digitalizzazione, la quarta rivoluzione industriale e tutto ciò che oggi sta cambiando il nostro modo di vivere. Per l’edizione 2017 il focus è puntato sulla logica dell’ecosistema territoriale, inteso come tessuto economico localizzato e altamente specializzato. Il caso che prenderemo ad esempio è quello del Porto-Regione di Trieste, determinante nel progetto di ridefinizione del tessuto infrastrutturale del Friuli Venezia Giulia in cui ritroviamo la complessità che caratterizza oggi il rapporto tra ecosistemi e globalizzazione”. Sul palco è Lucio Caracciolo, direttore della rivista Limes, a presentare il quadro geo-politico internazionale che fa da scena ai nuovi processi industriali e commerciali. “Le strategie commerciali giocano oggi una partita decisiva. La nuova Via della seta, ad esempio, è un’ idea lanciata dalla Cina come alternativa all’imperialismo USA per diventare numero uno al mondo. La vera questione è: di chi sono oggi i mari, i traffici, i territori? Le logiche municipalistiche oggi non hanno più senso, vanno soppiantate da una visione strategica nazionale. Questo vale per l’Italia rispetto alla Via della seta e alla sua centralità nel Mediterraneo: Trieste deve lavorare per competere con Rotterdam, Amburgo e altri porti importanti”. Come avviare il processo di competitività, se non attraverso le straordinarie opportunità offerte oggi da tecnologia e digitale? E’ Fabio Moioli, di Microsoft Italia, a presentare il ventaglio di soluzioni possibili per incrementare produttività e business. “I nuovi Digital Leader sono aziende di successo che spendono soldi in tecnologie per manipolare dati: Cloud e Intelligenza Artificiale in particolare. Per esempio Microsoft ha acquisito LinkedIn per 26 miliardi di dollari proprio perché dispone di un’enorme mole di dati. Uber già usa l’Intelligenza Artificiale: a Dubai e Dallas sta sperimentando auto volanti che si guidano da sole”. A proposito di Porto, Sergio Bolzonello, vicepresidente e assessore Attività produttive, turismo e cooperazione Regione FVG, racconta l’evoluzione di una infrastruttura che è oggi primaria per lo sviluppo regionale. “La sfida del porto va vinta insieme: Regione e Autorità portuale devono lavorare in sinergia, prestando attenzione a tutto il territorio regionale e guardando
a tutte le potenzialità del nostro territorio inteso come eco-stistema. La politica ha il dovere di sostenere questo progetto ambizioso.”
Zeno D’agostino, Presidente dell’Autorità di Sistema portuale del mare Adriatico Orientale, conferma quanto detto, ribadendo l’importanza del lavoro integrato tra partner: I players economici di oggi sono di grandi e grandissime dimensioni, per volume di affari così come per capillarità e strutture organizzative, integrati con il settore industriale e il loro orizzonte non si limita alla movimentazione di merci, ma cercano partner più che fornitori di servizi. La nostra offerta deve concentrarsi sulla valorizzazione del made in Italy, sulla consapevolezza delle specificità dei nostri territori e del nostro sistema produttivo. E’ il retroterra del porto, con le sue capacità di proporre know how di eccellenza, di presentare livelli di ricerca e di apertura allo scambio, che diventa fattore di attrazione per questi players. Noi diventiamo la punta avanzata di un ecosistema. La crescita e il successo dipendono quindi dalla nostra capacità di integrazione e di collaborazione secondo linee guida condivise.”