Home Rifiuti Pichetto: “Deposito nazionale rifiuti radioattivi non più rinviabile”

Pichetto: “Deposito nazionale rifiuti radioattivi non più rinviabile”

Il Ministro in audizione alle Commissioni VIII e X di Montecitorio: “Placare effetto Nimby con voci autorevoli, legge delega sul nucleare aggiornerà il quadro normativo”. Sul DM Aree idonee “verso revisione rapida del provvedimento, serve atteggiamento costruttivo e responsabile di tutti”.
 
Rispetto alla gestione dei rifiuti radioattivi e all’individuazione del Deposito nazionale “le comunità locali avvertono un senso di minaccia” e per questo “il nostro compito è avere e divulgare un quadro chiaro dello ‘status quo’ e di dove si voglia andare, con voci autorevoli che plachino, o quantomeno riportino nei giusti binari le legittime preoccupazioni derivanti da un ‘effetto Nimby’ (‘not in my back yard’, ‘non nel mio giardino’)”.

Lo ha detto, intervenendo in audizione di fronte alle Commissioni VIII e X della Camera dei Deputati, il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto. “La legge delega sul nucleare darà la possibilità di aggiornare anche il quadro normativo su questo tema, non più rinviabile”, e sul quale serve “delineare una strategia condivisa con i territori di ampio respiro”.

Deposito Nazionale di rifiuti radioattivi

Sulla localizzazione del Deposito Nazionale di rifiuti radioattivi, ha ricordato il Ministro facendo il punto della situazione sulla procedura, “non è stata presentata alcuna autocandidatura”, e ora “è attesa la ricezione del parere di scoping da parte della Commissione Tecnica VIA VAS” sulla proposta di Carta Nazionale delle Aree Idonee. “Una volta conclusa la VAS – ha chiarito Pichetto – la CNAI e il relativo ordine di idoneità saranno approvati con decreto del MASE, di concerto con il MIT, previo parere tecnico dell’ISIN”.

Il Ministro ha poi spiegato i successivi passaggi, con “l’acquisizione di possibili manifestazioni di interesse”, “indagini tecniche svolte da Sogin per la durata di quindici mesi e successiva proposta di localizzazione”, una “campagna informativa nella Regione in cui è situato il sito prescelto” e “lo svolgimento del procedimento di rilascio dell’Autorizzazione Unica e della procedura di VIA”.

Pichetto ha aggiunto che in caso di assenza di manifestazioni spontanee o mancata definizione dell’intesa, “saranno attivati Comitati interistituzionali misti Stato-Regioni e sarà ricercata l’intesa della Conferenza Unificata”, spiegando che il passaggio ulteriore, in assenza di intesa, sarebbe “un decreto del Presidente della Repubblica, previa deliberazione del Consiglio dei ministri, integrato con la partecipazione del presidente della Regione interessata”.  

“Sulla base delle recenti stime di Sogin – ha aggiunto – orientativamente si ritiene che si possa prevedere per il 2029 il rilascio del provvedimento di Autorizzazione Unica e per il 2039 la messa in esercizio del Deposito Nazionale”. 

Realizzazione di impianti a fonti rinnovabili

L’audizione del Ministro ha riguardato anche il tema delle aree idonee e del decreto ministeriale per individuare quelle che possano ospitare o meno la realizzazione di impianti a fonti rinnovabili, sul quale si è recentemente espresso il Tar del Lazio. “Alla luce delle contestazioni – ha spiegato – stiamo procedendo a una revisione rapida del decreto, che sottoporremo alla valutazione dei Ministeri concertanti e delle Regioni nel più breve tempo possibile”.

“Non è più rinviabile – ha aggiunto il titolare dell’Ambiente – un’azione programmatoria che si basi su un atteggiamento costruttivo e responsabile di tutti gli attori in gioco, per garantire un ordinato sviluppo degli impianti rinnovabili sul territorio, traguardando gli obiettivi del PNIEC, in modo tale da garantire il progressivo abbassamento della bolletta elettrica mediante il disaccoppiamento”.