Home Rifiuti Pubblicato l’elenco delle aree idonee al Deposito Nazionale rifiuti radioattivi

Pubblicato l’elenco delle aree idonee al Deposito Nazionale rifiuti radioattivi

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Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha pubblicato sul proprio sito istituzionale l’elenco delle aree presenti nella proposta di Carta Nazionale delle Aree Idonee (CNAI), che individua le zone dove realizzare in Italia il Deposito Nazionale dei rifiuti radioattivi e il Parco Tecnologico, al fine di permettere lo stoccaggio  in via definitiva dei rifiuti radioattivi di bassa e media attività.

Nel corso del “Question Time” alla Camera, il Ministro cita i reattori di piccola taglia e modulari: “Ma non esiste chiusura aprioristiche a grandi di ultima generazione”.

La Carta è stata elaborata dalla Sogin, sulla base delle osservazioni emerse a seguito della consultazione pubblica e del Seminario nazionale condotti dopo la pubblicazione della Carta Nazionale delle Aree Potenzialmente Idonee (CNAPI), e approvata dall’Ispettorato nazionale per la Sicurezza Nucleare e la Radioprotezione (Isin). La Carta Nazionale delle aree idonee individua 51 zone i cui requisiti sono stati giudicati in linea con i parametri previsti dalla Guida tecnica Isin, che recepisce le normative internazionali per questo tipo di strutture. 

Gli enti territoriali le cui aree non sono presenti nella proposta di CNAI, nonché il Ministero della difesa per le strutture militari interessate, possono entro trenta giorni dalla pubblicazione della Carta, presentare la propria autocandidatura a ospitare il Deposito nazionale e il Parco tecnologico e chiedere al MASE e alla Sogin di avviare una rivalutazione del territorio stesso, al fine di verificarne l’eventuale idoneità.

Possono inoltre  presentare la propria autocandidatura, entro lo stesso termine, anche gli enti territoriali le cui aree sono presenti nella proposta di CNAI.

Nucleare di nuova generazione

Le tecnologie nucleari di nuova generazione, oltre a garantire maggiore sicurezza e autonomia energetica, hanno un ruolo importante da svolgere nella transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio e nel futuro ‘mix energetico’ del Paese”. Così Gilberto Pichetto, Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, intervenendo nel corso del “question time” alla Camera.

Rispondendo a un’interrogazione del parlamentare Matteo Richetti, il Ministro ha citato in particolare gli “Small Modular Reactors e gli Advanced Modular Reactor, che hanno in comune la piccola taglia, specie rispetto alle centrali convenzionali, e la modularità, con evidenti vantaggi sia in termini di riduzione dei tempi di costruzione, sia di costo dell’investimento”.

“Lo sviluppo della filiera del nucleare e i progressi tecnologici attesi per questi anni – ha aggiunto Pichetto – porteranno auspicabilmente all’incremento degli investimenti privati, da parte dei distretti industriali o delle aziende energivore, per la costruzione di piccoli reattori di quarta generazione e lo Stato deve essere pronto ad essere un soggetto regolatore”. Il Ministro ha anche chiarito che “non esiste una chiusura aprioristica ai reattori di grande taglia di ultima generazione”.

“L’Italia – ha proseguito il Ministro, rispondendo a un’interrogazione del deputato Maurizio Lupi – non ha preso finora impegni o concluso accordi sui tavoli internazionali, in attesa di definire la propria Strategia nazionale per il nucleare sostenibile, che avverrà tra pochi mesi alla luce del lavoro che sta conducendo la Piattaforma Nazionale per un Nucleare sostenibile”. “Anche agli incontri dell’ ‘Alleanza per il nucleare’ – ha ricordato Pichetto – l’Italia ha partecipato in qualità di osservatore, a dimostrazione del rinnovato interesse e attenzione del Paese verso le tematiche”.

Il Ministro nell’Aula di Montecitorio ha confermato la volontà del governo, “in linea con le mozioni approvate sul nucleare a maggio scorso, di partecipare attivamente, in sede europea e internazionale, a ogni opportuna iniziativa per incentivare lo sviluppo delle nuove tecnologie nucleari destinate alla produzione di energia per scopi civili e ad inserire la fonte nucleare nel ‘mix energetico’ del Paese”.

In sede di risposta all’onorevole Angelo Bonelli, che interpellava il Ministro sulla possibilità di adesione italiana alla BOGA, ovvero all’alleanza tra i Paesi impegnati a non rilasciare nuove autorizzazioni per la ricerca e l’estrazione di combustibili fossili, Pichetto ha spiegato che, mentre la maggioranza dei Paesi europei non vi risulta affiliata, “l’Italia è già tra i paesi definiti amici della BOGA, insieme, tra gli altri, a Finlandia e Lussemburgo e vi partecipa in qualità di osservatore”. Pichetto ha infine ricordato che “il Governo, attraverso la delega fiscale, ha previsto un percorso di progressiva rimodulazione o soppressione dei sussidi ambientalmente dannosi, per favorire il raggiungimento degli impegni internazionali”