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Tirreno Power Civitavecchia: approvato il piano di demolizione del Gruppo 4

È stato dato l’8 maggio l’assenso dai ministeri competenti alla demolizione degli impianti del Gruppo 4 nella centrale Tirreno Power Torrevaldaliga Sud di Civitavecchia.

La società spiega che “la demolizione è un’attività imponente e complessa che comporta tra l’altro lo smantellamento della caldaia, alta quanto un condominio di 20 piani e dal peso stimato di 4.500 tonnellate. La caldaia dovrà essere calata in un solo pezzo attraverso dispositivi idraulici comandati elettronicamente in modo coordinato e successivamente tagliata al suolo meccanicamente. Occorrono inoltre tagli di precisione da effettuare con gigantesche pinze comandate a distanza a 40 metri d’altezza. Solo alcune aziende in Italia sono dotate di queste competenze e di queste attrezzature che consentono di operare in completa sicurezza. I materiali come acciaio, alluminio, rame saranno interamente recuperati e inviati al riciclo. L’acciaio rimosso è l’equivalente necessario, ad esempio, per la costruzione di più di 600 vagoni ferroviari. Le operazioni di cantierizzazione delle attività autorizzate sono state immediatamente avviate e i lavori dureranno un anno circa”.

All’avvio della gara per questa attività Tirreno Power ha invitato tutte le aziende idonee selezionate a utilizzare, se possibile, imprese e maestranze locali. Le attività propedeutiche a questa demolizione sono state effettuate da aziende del territorio di Civitavecchia per un periodo di 12 mesi con l’impiego in media di 50 lavoratori ogni giorno. Aziende con cui, per la loro competenza, Tirreno Power ha collaborato anche presso un altro sito produttivo. Anche le principali attività di manutenzione e servizi di sito sono state affidate ad aziende sul territorio, con contratti pluriennali, fino a cinque anni, per attività metalmeccaniche, elettriche, elettrostrumentali, civili, di pulizie industriali e civili, vigilanza, smaltimento rifiuti, controlli non distruttivi. L’attività di demolizione del Gruppo 4 comporterà la rimozione dell’edificio della caldaia, ridefinendo di conseguenza il profilo paesaggistico del territorio.