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UNI/PdR 123:2021 pubblicata con CIC la prassi sulla qualità dell’organico

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È stata pubblicata ieri la prassi di riferimento UNI/PdR 123:2021 – sviluppata da UNI Ente italiano di Normazione in collaborazione con il Consorzio Italiano Compostatori (CIC) – che definisce un “Metodo di prova per la determinazione della qualità del rifiuto organico da recuperare attraverso i processi di digestione anaerobica e compostaggio”.

Il rifiuto organico rappresenta la quota preponderante dei rifiuti prodotti nei Comuni e nelle Città ed è costituito da varie componenti: ad esempio rifiuti biodegradabili da parchi pubblici e giardini privati (ramaglie, foglie secche, sfalci e potature), rifiuti biodegradabili di cucina (prodotti sia dalle famiglie, sia dalle attività di ristorazione), rifiuti di imballaggi realizzati in carta, bioplastica e altri materiali certificati biodegradabili e compostabili. Nel 2019 in Italia sono state raccolte oltre 7,3 milioni di tonnellate di rifiuti organici pari a 121 kg/anno pro-capite è dei quali circa 87 kg/ab/a di frazione umida e 34 kg/ab/a di frazione verde.

Per questi rifiuti la legge prevede la raccolta differenziata, effettuata dall’utente, e il successivo riciclo mediante compostaggio o digestione anaerobica con l’obiettivo finale (nel caso del compostaggio) di ottenere un ammendante di elevata qualità agronomica da utilizzare in agricoltura, florovivaismo, opere paesaggistiche e altre attività del settore agricolo o della cura del verde.   

Per conseguire livelli alti di qualità del riciclo, il rifiuto organico dovrebbe innanzitutto provenire da efficaci sistemi di raccolta differenziata che minimizzino la presenza di materiali non compatibili con i processi di riciclo, materiali quali vetro, metalli, plastiche convenzionali e rifiuti ingombranti.

L’Analisi Merceologica rappresenta un’attività di controllo mirato del rifiuto organico per determinare la qualità della raccolta differenziata, prima del processo di riciclo; fornisce quindi informazioni preziose alle Amministrazioni Comunali e ai Gestori dei servizi di raccolta per valutare le performance e “segnala” le necessità d’intervento e revisione delle raccolte per garantire adeguati livelli qualitativi della raccolta differenziata per un efficace riciclo del rifiuto organico.  

La nuova UNI/PdR 123:2021 specifica quindi i procedimenti analitici per determinare:

  • la qualità del rifiuto organico da raccolta differenziata da sottoporre a operazioni di recupero attraverso i processi di digestione anaerobica e di compostaggio
  • il numero e tipo di manufatti a perdere utilizzati per il conferimento del rifiuto organico da parte dell’utenza
  • il numero minimo di analisi merceologiche da effettuare per un impianto di compostaggio o di digestione anaerobica industriali sulla base dei rifiuti trattati annualmente
  • il numero minimo di analisi da effettuare per un Comune o per un Gestore del servizio di raccolta differenziata dei rifiuti organici sulla base della popolazione residente

La prassi fornisce tutte le indicazioni sulla strumentazione necessaria per l’esecuzione delle analisi, sulla preparazione del campione, sulle procedure da seguire per l’analisi della determinazione del grado di impurità e sulla programmazione/pianificazione delle verifiche periodiche.

Secondo il Consorzio Italiano Compostatori “questo documento rappresenta un tassello tecnico fondamentale per gli addetti ai lavori, uniformando e spiegando come determinare la qualità della raccolta differenziata del rifiuto organico; la pubblicazione è quanto mai necessaria per dare una risposta tecnica concreta alla richiesta di qualità del riciclo prevista dal pacchetto Comunitario dell’Economia Circolare e trasposto nell’autunno 2020 anche nel Testo Unico Ambientale (il Dlgs 152/2006 e s.m.i). La realizzazione del documento ha previsto la collaborazione e le competenze diversificate da parte di tecnici delle Istituzioni, dei laboratori di analisi, di esperti nella gestione integrata dei rifiuti urbani e del CIC nella persona di  Marco Ricci (Senior Expert del CIC eProject Leader della Prassi UNI)”.

La prassi di riferimento UNI/PdR 123:2021 può essere liberamente scaricata dal Catalogo UNI al seguente indirizzo: https://bit.ly/3dSsrMR.

Cosa sono le prassi di riferimento

Le prassi di riferimento sono documenti che definiscono prescrizioni tecniche o modelli applicativi di norme tecniche, elaborati con un rapido processo di condivisione ristretta, e costituiscono una tipologia di documento para-normativo nazionale che va nella direzione auspicata di trasferimento dell’innovazione e di preparazione dei contesti di sviluppo per le future attività di normazione, fornendo una risposta tempestiva a una società in cambiamento. Tutte le prassi di riferimento sono gratuitamente scaricabili dal sito www.uni.com accedendo alla sezione “Catalogo”.

UNI Ente italiano di Normazione in collaborazione

È un’associazione senza scopo di lucro, i cui soci, oltre 4.000, sono imprese, liberi professionisti, associazioni, istituti scientifici e scolastici, pubbliche amministrazioni. Da 100 anni svolge attività di normazione tecnica in tutti i settori industriali, commerciali e del terziario ad esclusione di quello elettrico ed elettrotecnico. Le norme sono documenti che definiscono le caratteristiche (prestazionali, ambientali, di sicurezza, di organizzazione ecc.) di un prodotto, processo, servizio o professione, secondo lo “stato dell’arte” e sono il risultato del lavoro di decine di migliaia di esperti in Italia e nel mondo. In estrema sintesi, sono documenti che definiscono “come fare bene le cose” garantendo sicurezza, rispetto per l’ambiente e prestazioni certe. Il ruolo dell’UNI, quale Organismo nazionale italiano di normazione, è stato riconosciuto dal Decreto Legislativo 223/2017 sulla normazione tecnica. UNI partecipa, in rappresentanza dell’Italia, all’attività di normazione internazionale ISO ed europea CEN.

CIC Consorzio Italiano Compostatori

Il Consorzio Italiano Compostatori è un’organizzazione senza fini di lucro che si occupa di promuovere e valorizzare le attività di riciclo della frazione organica dei rifiuti e ha come finalità la produzione di compost e biometano. Il Consorzio, che conta più di centotrenta consorziati, riunisce e rappresenta soggetti pubblici e privati produttori o gestori di impianti di compostaggio e di digestione anaerobica, associazioni di categoria, studi tecnici, laboratori, enti di ricerca, produttori di macchine e attrezzature e altre aziende interessate alle attività di compostaggio e di gestione dei rifiuti organici. Il CIC è impegnato in numerose iniziative volte alla prevenzione della produzione di rifiuti organici e alla diffusione di una raccolta differenziata di qualità che permetta l’effettivo recupero degli scarti organici negli impianti di trattamento biologico. A tal fine, oltre a monitorare costantemente la qualità della frazione organica in ingresso agli impianti di compostaggio – o agli impianti integrati di digestione anaerobica e compostaggio – ha ideato programmi di qualità e sviluppato partnership con numerose associazioni nazionali ed internazionali. Nel 2003 il CIC ha avviato il programma volontario Marchio Compost di Qualità CIC che, attraverso verifiche continue sul prodotto, attesta la qualità dei fertilizzanti organici prodotti negli impianti delle aziende consorziate. Nel 2006 nasce poi il Marchio Compostabile CIC, un servizio fornito agli impianti consorziati che oggi garantisce l’oggettiva compostabilità dei manufatti biodegradabili durante il recupero del rifiuto organico negli impianti di compostaggio su scala industriale.

Oggi, oltre alle attività legate alla qualità di matrici e prodotti, il CIC è costantemente impegnato in numerose iniziative rivolte al raggiungimento degli obiettivi fissati dall’Unione Europea nell’ambito del pacchetto dell’Economia Circolare recentemente approvato.

Maggiori informazioni sul sito istituzionale: www.compost.it