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Bologna rifiuti: si pagherà in base ai sacchi buttati. Centro, periferia, colli: ecco come funziona

In centro sacchetti con sensori, fuori cassonetti con badge, in collina bidoncini tracciabili: in questo modo la tariffa sarà calcolata in base al numero di conferimenti (ognuno da 25 litri) dell’indifferenziato. M5S: «E chi ha pannolini?»

Sacchetti dotati di sensori per il centro storico, cassonetti con badge per la periferia e bidoncini anch’essi dotati di un sistema di tracciabilità per la zona collinare. Il Comune di Bologna si prepara così all’introduzione della tariffazione puntuale per il pagamento della tassa sui rifiuti, che sarà calcolata in base al numero dei conferimenti (quindi non al peso) del pattume non differenziato smaltito da ogni singola famiglia. A spiegare come funzionerà il nuovo sistema, oggi in commissione, è la dirigente Roberta Mazzetti del settore Ambiente ed energia di Palazzo D’Accursio.

Centro, periferia, colli

Per quanto riguarda il centro storico, a partire da marzo intanto sarà completata (con l’introduzione al Santo Stefano) la diffusione della raccolta porta a porta e quindi tutte le famiglie avranno il sacco per l’indifferenziato: ognuno sara’ dotato di un sensore collegato alla singola utenza. Nella fascia periferica, invece, bisognerà attendere l’arrivo dei nuovi cassonetti con calotta, che si potranno aprire utilizzando un badge: si comincerà dal Savena, a ottobre, con l’annunciata sostituzione dei cassonetti con calotta e leva manuale già presenti. Infine, in collina il porta a porta sarà ritoccato con la distribuzione di bidoncini per l’indifferenziato, anche questi riconducibili alle singole utenze. La capacità dei tre sistemi sarà uguale e pari a 25 litri per conferimento.

La polemica politica

Per Fi, l’impostazione legata al numero dei conferimenti invece che al peso «non è equa» perché rischia di «creare differenze rilevanti tra i cittadini», afferma Francesco Sassone. L’introduzione della tariffa puntuale «è sacrosanta», dichiara Gulio Venturi (Insieme Bologna), ma il timore è che possa portare ad una «migrazione dei rifiuti» verso altre zone, senza contare il «rischio rottura» dei cassonetti con calotta. Visti i precedenti al Savena, anche Marco Piazza (M5s) è preoccupato per le conseguenze di questo specifico sistema e, in più, pone il tema delle famiglie che «giocoforza» sono costrette a produrre più indifferenziato per lo smaltimento di pannolini e pannoloni legata alla presenza di bambini, anziani o disabili. Al momento l’amministrazione non ha valutato questo tema nel dettaglio, replica Mazzetti, spiegando però che intanto altri Comuni hanno già affrontato la questione prevedendo un sistema di bonus agganciati ai dati medi di produzione del rifiuto.