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Economia circolare, Costa: nostre tecnologie ambientali riconosciute ovunque

E sulla plastic tax: “Non toccheremo tutto ciò che è compostabile, riciclabile e biodegradabile”

Sull’economia circolare l’Italia è avanti e può dettare la linea a livello planetario, siamo riconosciuti ovunque per le nostre tecnologie ambientali ed è arrivato il momento di spiccare il volo.

Lo ha affermato il Ministro dell’Ambiente Sergio Costa intervenendo questa mattina all’evento “Economia circolare, dalla sostenibilità alla mobilità intelligente”, organizzato dal Messaggero presso l’Auditorium Parco della Musica a Roma.

“L’Italia non ha materie prime – ha affermato Costa – e si è sempre dovuta arrangiare, questo ci ha spinto in una posizione di leadership”.

Il Ministro ha poi spiegato che “se finora il sistema economico si è basato prevalentemente sul concetto di prezzo, adesso si sta costruendo tenendo conto dell’impronta ecologica, è questa la visione nella quale ci stiamo muovendo, l’economia circolare rimette in circolo le materie e cambia la prospettiva, il paradigma economico e produttivo”.

Sulla plastic tax, Costa ha sottolineato che  “c’è un bell’accordo nella compagine di governo sul non toccare tutto ciò che è compostabile, riciclabile e biodegradabile, e sul diminuire il packaging di plastica. Nel dl clima si parla sempre di incentivi – ha aggiunto Costa – e il mio obiettivo è tutelare ciò che è riciclabile e compostabile, e porre in una condizione residuale tutti i materiali che invece non lo sono”.

Costa ha inoltre spiegato che “nel dl salva imprese si è voluto sbloccare la norma sull’end of waste, per fare in modo che tante di quelle cose che a fine vita consideriamo rifiuto possano finalmente tornare nel ciclo produttivo. A giugno ho firmato il decreto sul riciclo dei pannolini – ha detto il Ministro -, e sono fiero di dire che l’Italia è stata il primo Paese al mondo a inventare una tecnologia per riciclare pannolini producendo cellulosa. La norma end of waste velocizza al massimo il mondo imprenditoriale, ci aspettiamo dunque che l’imprenditoria ora pensi al fine vita del rifiuto”.

“Imprenditoria e buona politica devono camminare insieme – ha concluso Costa – perché quando si parla di ambiente non ci sono bandierine da mettere, non esistono ricette di un solo colore, ma soluzioni che appartengono a tutti”.