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Ex Caffaro Torviscosa, risanamento affidato al Consorzio di Bonifica Pianura Friulana

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Sarà il Consorzio di Bonifica Pianura Friulana a provvedere alla realizzazione degli interventi di risanamento ambientale del Sito di interesse nazionale ‘Caffaro Torviscosa’, mentre il Servizio disciplina gestione rifiuti e siti inquinati della Direzione centrale Difesa dell’Ambiente, energia, sviluppo sostenibile provvederà al relativo affidamento dei lavori in delegazione amministrativa.

Lo ha stabilito la Giunta regionale, su proposta dell’assessore alla Difesa dell’ambiente, energia e sviluppo sostenibile, consentendo così la prosecuzione dell’iter che l’Amministrazione ha potuto sbloccare per favorire l’insediamento di nuove attività produttive all’interno dell’area.

Sarà ora possibile avviare i lavori di risanamento ambientale del sito attraverso una serie di interventi per oltre 48,6 milioni di euro, grazie al lavoro che la Regione ha compiuto negli ultimi due anni, per superare la situazione di stallo creatasi dal 2016 – anno a cui risale il protocollo d’intesa – e far sì che le risorse stabilite possano essere rapidamente impiegate per dare risposta alle attese della comunità locale e del mondo economico.

La Regione, sulla base di un accordo di programma già operante, è infatti in questo caso lo strumento operativo del Ministero della Transizione ecologica e ha il compito di provvedere a guidare la realizzazione degli interventi previsti tra il 2021 e il 2025.

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L’impianto della ex Caffaro di Torviscosa

Il sito Caffaro Torviscosa, al pari della Ferriera di Servola, è una delle 42 aree del territorio italiano che risultano contaminate a tal punto da richiedere e il coordinamento e i finanziamenti del ministero. Il suolo è infatti inquinato pesantemente da mercurio, metalli, diossine e residui delle ultime fasi delle lavorazioni chimiche, come le peci benzoiche. Rifiuti pericolosi per le acque di falda e da maneggiare con cura anche in fase di bonifica. Le metodologie di disinquinamento non sono semplici e consisteranno in insufflazioni nel terreno per far sì che i contaminanti emergano dalla superficie per essere così immediatamente aspirati. Se non fossero rimosse subito potrebbero, in caso di eventi atmosferici avversi, essere dilavate e finire nella già martoriata laguna.

Formalizzato l’affidamento dell’incarico, il Consorzio ha avviato le indagini ambientali. Da settembre in poi si capirà a quale ditta esterna saranno dati in affidamento i lavori, e verrà sottoscritto il contratto d’appalto. Questa fase propedeutica durerà fino al dicembre 2022. Le opere inizieranno nel 2023. I primi tre interventi sono stati finanziati con 18 milioni di euro.