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Keu: iniziata la rimozione dei rifiuti in Toscana

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In Toscana è iniziata ufficialmente la rimozione dei materiali contaminati da keu nell’ex area di lavorazione dei rifiuti: un’operazione da 15 milioni di euro che durerà circa 7 mesi.

Dopo mesi di attesa e un procedimento giudiziario ancora in corso, la Toscana avvia finalmente un’opera concreta di bonifica ambientale legata alla vicenda del keu, il residuo delle lavorazioni conciarie di Santa Croce sull’Arno finito al centro di un presunto traffico illecito di rifiuti. La zona interessata, inizialmente destinata alla lavorazione e al recupero del keu, si è rivelata una discarica incontrollata, con potenziali rischi per l’ambiente e la salute pubblica. Da qui la decisione di intervenire con un’operazione straordinaria di rimozione: si tratterà di un’operazione da 15 milioni di euro, con risorse stanziate interamente dalla Regione Toscana, per un cantiere che è previsto in conclusione tra 7 mesi.

La bonifica è stata affidata all’ATI guidata da Ireos spa con mandante Hexa Green di Cosmo Gruppo. Nella fase di valutazione, è stata selezionata l’offerta che ha garantito i più alti standard in termini di efficacia dell’intervento, efficienza nelle operazioni di ripristino ambientale e piena trasparenza nella gestione dei rifiuti, assicurando il loro trattamento e smaltimento esclusivamente presso impianti autorizzati e idonei.

“Rispetto alla tutela delle matrici ambientali del sito, i monitoraggi svolti – dichiarano dalla Giunta regionale – non hanno rilevato anomalie di potenziale contaminazione, ma al completamento della rimozione dei rifiuti sarà attivato un controllo ambientale del sito per valutare se la presenza del rifiuto ha generato potenziali rischi per l’ambiente, al fine di restituire al territorio un sito con tutte le condizioni di tutela per essere riconsegnato alla comunità per gli usi legittimi programmati”.

Alla guida delle operazioni, il Commissario Straordinario per le bonifiche, Gen. D. CC Giuseppe Vadalà, che ha sottolineato l’importanza del lavoro condiviso con le istituzioni locali: “Il lavoro in sinergia con i territori è l’arma vincente per fare bene e velocemente. Dal 2017 stiamo lavorando spalla a spalla con i soggetti locali per effettuare le bonifiche e chiudere i contenziosi. Fin da subito abbiamo disposto lo stesso modus, con la Regione Toscana, con l’Assessorato all’Ambiente e tutta la filiera di professionisti individuata immediatamente. La priorità è bonificare per restituire le terre e l’ambiente risanato alle collettività, in linea con i principi del recupero ambientale e della riqualificazione delle aree, un tempo oggetto di inquinamento. Ringrazio quindi tutti in primis il Presidente che ha creduto fin da subito nel nostro modo di operare, al fine di ottenere un risultato comune che vada a favore di tutti, a partire dagli abitanti dei territori in cui ricadono i siti risanati”.

Le indagini ipotizzano circa 8mila tonnellate di keu contenenti cromo3, che sarebbero state smaltite in modo illecito in diverse aree della Toscana, tra cui: il V lotto della SR 429 Empolese-Valdelsa, l’aeroporto militare di Pisa (poi bonificato), un terreno di recupero ambientale a Massarosa, il Green Park a Pontedera e la Strada Provinciale 26, nel territorio comunale di Montaione. Una vicenda ancora oscura, nella quale però confortano in parte i risultati di due anni di monitoraggi continui condotti da parte dell’Arpat, l’Agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana: le acque sotterranee e superficiali analizzate presentano sempre valori inferiori alle soglie di contaminazione. La situazione dei terreni, invece, appare meno omogenea e merita ulteriori approfondimenti.

Nel frattempo, sia Arpat che l’Università di Pisa hanno avviato nuovi progetti di ricerca per reinserire il keu in filiere virtuose, a garanzia di un uso realmente sicuro e sostenibile del materiale.