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Galletti, serve un piano Marshall ambiente per l’Africa

A G7 Bologna New Deal ecologico, taglio sussidi dannosi e sgravi fiscali green

Da sinistra: Andrea Cangini, direttore del Quotidiano Nazionale, Rossella Muroni, presidente di Legambiente, Catia Bastioli, ad Novamont, Gian Luca Galletti, ministro dell'Ambiente, Ermete Realacci, presidente Commissione Ambiente Camera, Giovanni Milani, dirigente Eni

Un Piano Marshall ambientale europeo per l’Africa, un New Deal ambientale con taglio dei sussidi alle fonti fossili inquinanti e, in Italia, un pacchetto di sgravi fiscali per la green economy e i green job. Sono le proposte che il ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, mettera’ sul tavolo del G7 Ambiente che si terra’ a Bologna l’11 e 12 giugno.
Il G7 dei ministri ambientali, scrive Galletti in una nota, “e’ un’occasione per lanciare alcune proposte di taglio economico e fiscale. Questa rivoluzione industriale ‘ecologica’ va accompagnata con azioni di stimolo che rendano ‘conveniente’ il cambiamento anche da un punto di vista imprenditoriale“.
Penso ad un Piano Marshall ambientale europeo per l’Africa – ha proseguito il ministro – con l’obiettivo di favorire una crescita economica sostenibile dell’area subsahariana, con i conseguenti positivi effetti anche sul piano sociale e occupazionale e di contenimento delle migrazioni“.
Va messo in campo un ‘New Deal ambientale’ basato sul taglio dei sussidi dannosi per l’ambiente e conseguente riallocazione degli sgravi su investimenti imprenditoriali sostenibili – ha aggiunto Galletti -. A livello italiano, ritengo opportuno predisporre un ‘pacchetto fiscale green’ che preveda, ad esempio, un taglio del cuneo fiscale premiale per i green job“.

Se gli Stati Uniti vogliono uscire dall’Accordo di Parigi sul clima – ha detto il ministro lunedì a Roma alla presentazione degli eventi collaterali al G7 di Bologna – lo facciano, non possiamo farci nulla. Certo questa decisione è un macigno sull’accordo, gli Usa rappresentano più del 50% delle emissioni di anidride carbonica del G7. Se vengono a mancare gli Stati Uniti, è chiaro che viene a mancare un attore molto importante“. “Trump può prendere quella decisione, ma dobbiamo vedere se la sua economia lo segue – ha proseguito Galletti -. E io su questo ho dei grandi dubbi, perché l’economia circolare conviene. Un’economia che consuma meno materie e produce meno rifiuti è più concorrenziale“. “Agli americani dico: attenzione, ci sono paesi al mondo che non possono fare a meno di intraprendere una politica ambientale – ha concluso il ministro -. Paesi grandi, penso alla Cina. Può essere che la leadership di questo processo di trasformazione dell’economia, della Quarta rivoluzione industriale, veda in prima fila la Cina, che trarrà vantaggi da quel tipo di economia che gli Stati Uniti non trarranno. Queste riflessioni penso che le faranno anche gli americani“.

Il G7 dei ministri dell’Ambiente che si terra’ a Bologna l’11 e giugno sara’ preceduto e accompagnato da oltre 70 appuntamenti all’insegna dell’ecologia e della green economy. #ALL4THEGREEN, questo il titolo dell’iniziativa, dal 5 al 12 offrira’ convegni, eventi di piazza, mostre, installazioni, interventi di riqualificazione, dialogo interreligioso, oltre alla firma da parte delle Regioni padane di un accordo per la lotta allo smog. Gli eventi saranno organizzato da associazioni civiche, ambientaliste e culturali, universita’, consorzi e aziende. “Bologna diventera’ per una settimana capitale mondiale dell’Ambiente – ha commentato lunedì Galletti alla presentazione di #ALL4THEGREEN -. L’Italia e’ una superpotenza della biodiversita’ ed e’ nostro interesse prioritario favorire una riconversione produttiva incentrata sull’economia circolare e sulla migliore gestione delle risorse della Terra. Possiamo arrivarci solo con una grande alleanza fra istituzioni, mondo produttivo e impegno civile, senza le contrapposizioni che ancora oggi mettono contro ambiente e sviluppo“.