Home Rifiuti Le scorie dell’inceneritore saranno materiale per l’edilizia

Le scorie dell’inceneritore saranno materiale per l’edilizia

Accordo Trm-Università: le ceneri non andranno più in discarica

Le scorie dell’inceneritore di Torino diventeranno materiale per l’edilizia. Anziché finire in discarica verranno rimesse in circolo nell’industria delle costruzioni.

Ogni anno il gigante del Gerbido, in funzione dalla primavera 2013, brucia mezzo milione di tonnellate di rifiuti, una buona parte dell’immondizia prodotta a Torino e nei comuni della cintura. Circa l’80% esce dal camino sotto forma di fumi. Ma c’è un altro 20% di materia – 90 mila tonnellate l’anno – che si deposita sul fondo delle caldaie: sono i residui della combustione.

Finora queste ceneri venivano trasportate in discarica e smaltite. Trattate come rifiuti. Ed è proprio su questo versante che va ad agire l’accordo che Trm – la società che gestisce l’impianto – ha sottoscritto con il dipartimento di Scienze della Terra dell’Università. L’intesa prevede di sviluppare tecniche innovative di inertizzazione e recupero degli scarti da termovalorizzazione, sia scorie pesanti sia ceneri leggere.

«Le scorie, possiedono proprietà simili alle rocce eruttive, come basalto e granito, e sono impiegabili in materiali da costruzione», spiega Renato Boero, il presidente di Trm nominato alcuni mesi fa da Chiara Appendino. Boero, tecnico con una lunga esperienza nella gestione di inceneritori in A2a e Amsa, è stato chiamato a rappresentare il socio pubblico nel cda di Trm, di cui il Comune di Torino possiede il 18%; l’80% è in mano a Iren, il restante 2% a un gruppo di comuni del Torinese. Il mandato che il nuovo presidente ha ricevuto è chiaro: lavorare per rendere Trm il più efficiente possibile, soprattutto nell’ottica della riduzione dell’inquinamento e del riciclo e riuso dei materiali.

Le scorie sono un fronte non secondario: questi inerti possono essere trasformati in materiali da costruzione, infrastrutture, conglomerati bituminosi, contribuendo anche a ridurre l’utilizzo di materie prime altrimenti impiegate. «In questo caso i rifiuti, dopo i necessari trattamenti, diventano materie prime seconde e possono essere reimpiegati in nuovi prodotti», dice Boero.

Il mercato delle costruzioni è sempre più attento all’impiego di queste materie “riciclate” che, tra le altre cose, garantiscono certificazioni e valore aggiunto, anche economico. Non a caso sono state utilizzate in alcuni degli edifici più innovativi degli ultimi anni, come il Bosco Verticale e i grattaceli di Porta Garibaldi a Milano.

«La riduzione delle emissioni è una priorità», ragiona il presidente di Trm. «Questi sono passi concreti verso il corretto utilizzo delle risorse nell’interesse dei cittadini e dell’ambiente». Si riferisce anche al potenziamento della rete di teleriscaldamento di Iren che, sfruttando il calore generato dall’inceneritore, arriverà a servire anche i comuni intorno, a cominciare da Beinasco. E, infine, agli investimenti per arginare gli effetti degli indebiti conferimenti di mercurio: dopo l’allarme dei mesi scorsi la situazione è rientrata anche grazie ad alcuni adeguamenti all’impianto.