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Assofermet: andamento del mercato acciai

acciaio
Photo by Christophe Dion on Unsplash

La nota di Assofermet Acciai sull’andamento di mercato dei settori di riferimento

Persiste un clima di grande incertezza causato dalla marcata contrazione dei volumi di vendita unitamente all’insufficiente marginalità che il comparto purtroppo esprime da oltre 2 trimestri. Alla preoccupazione per la debole domanda da parte degli utilizzatori finali si aggiunge poi la grande difficoltà che la distribuzione riscontra nel tentativo di riversare sui propri clienti gli incrementi di prezzo prospettati in queste ultime settimane dalle acciaierie.

A poco sono valsi anche gli interventi straordinari di riduzione delle produzioni messe a terra dai centri di servizio, al fine di sostenere le quotazioni di vendita. Le scorte a terra risultano essere ancora elevate, complice la riduzione dei volumi di vendita, mentre sono in contrazione le quantità ordinate ai produttori non comunitari. Abbiamo recentemente assistito ad un processo di allineamento delle quotazioni dei materiali in importazione con i valori proposti dai produttori comunitari e, considerando le molteplici complicazioni che si debbono affrontare per gli sdoganamenti, è plausibile attendersi un incremento dei volumi in acquisto assegnati ai produttori comunitari.

Questi ultimi, schiacciati da una pericolosa contrazione dei margini operativi causata dagli aumenti dei costi energetici, delle materie prime e dei costi generali, forti della messa a terra del piano di riduzioni delle produzioni, hanno rivisto al rialzo le quotazioni per le consegne del primo trimestre 2024 e sono giunte notizie che seguirà un ulteriore aumento.

In questo complicato contesto nonostante la distribuzione sia costretta a fare i conti con una domanda debole, che potrebbe recuperare solo in minima parte nel corso del primo trimestre 2024, verosimilmente, dovrà adeguarsi alla nuova situazione di mercato.

Grande preoccupazione e nervosismo fra gli operatori per gli adempimenti del regolamento CBAM che obbliga gli importatori a comunicare agli uffici competenti una complessa serie di dati relativi al processo produttivo che molte acciaierie extra-UE non sono ancora in grado di fornire a causa della scarsa chiarezza della norma.

Centri di servizio acciai piani inossidabili

Dopo un timido exploit di settembre, la domanda industriale rimane su livelli medio bassi e le prospettive di ripresa rimangono deboli a causa del basso clima di fiducia in Europa e nel resto del mondo. L’effetto inflattivo impatta chiaramente su consumi e investimenti. I livelli di stock, seppur con grande lentezza, si stanno normalizzando. Rimangono molte perplessità sulle fasi di ristoccaggio in quanto a fronte di una domanda debole, insistono forti aumenti supportati a breve dai costi energetici in risalita e dal rottame la cui reperibilità rimane scarsa.

Le offerte dei produttori comunitari si mantengono, infatti, in fase rialzista con valori superiori del 20% rispetto ai valori minimi toccati prima delle ferie estive. L’aspettativa del mese di novembre è per un lieve recupero delle quotazioni, anche in ragione delle limitate importazioni extra-UE. I lead time sono sotto alle 6-8 settimane.

Per quanto attiene alla parte regolatoria, si attendono sviluppi sull’indagine antielusione per il laminato a freddo da Indonesia, Taiwan e Turchia, mentre le valutazioni sull’impatto del CBAM, per il quale è iniziato il periodo transitorio, potranno essere consuntivate nel 2024.

Centri di servizio acciai piani banda stagnata

Si ritiene che l’impatto sulla domanda sia nell’ordine del -25/30 % su base annua, con la convinzione che vi sarà una ripresa non appena definiti i livelli di prezzo annuali del 2024, soprattutto se le riduzioni si dimostreranno significative.

Il livello di stock scende con difficoltà nonostante il forte calo degli acquisti. Continua la contrazione della produzione presso le ferriere europee anche fino al -30/40% sempre su base annua, con estese chiusure di più impianti in Europa in questa ultima fase dell’anno.

Quanto sopra, anche per la circostanza che il prodotto “import” rimane ancora più competitivo (del 15/20%) rispetto al miglior prezzo spot Europa, nonostante la variabile costituita dalla quota di salvaguardia: infatti, il contingente Cina, principale mercato di approvvigionamento extra-UE, risulta essere quasi del tutto esaurito al termine dell’ultimo trimestre.

Magazzini dal pronto

Ottobre sulla falsa riga di settembre, anche se per alcuni comparti si intravede qualche timido segnale di risveglio.

La domanda rimane, tuttavia, insufficiente per poter dare chiari segnali di un’inversione di tendenza che possa definirsi chiara e strutturale.

La discesa dei prezzi sembra aver raggiunto la fase di minimo e di conseguenza il commercio dal pronto risulta ora propenso ad aumentare le scorte a terra in vista di un possibile rimbalzo. Quanto sopra al netto delle singole politiche individuali sulla gestione delle scorte in chiusura di anno fiscale.

Sul lato acquisti, si avverte la consueta volontà di risalita sui listini, affiancata però da un certo nervosismo degli operatori.

La situazione su novembre si prospetta complessa: il nuovo conflitto alle porte dell’Europa aumenta le incertezze, soprattutto, se legate agli approvvigionamenti energetici che pesano pesantemente sui prezzi dei prodotti siderurgici.