Home Rifiuti Commissariata la Sogin, entro luglio il nuovo amministratore straordinario

Commissariata la Sogin, entro luglio il nuovo amministratore straordinario

Con la pubblicazione in Gazzetta ufficiale, mercoledì 22 giugno, è diventato operativo il commissariamento della Sogin (Società Gestione Impianti Nucleari), che si occupa dello smantellamento degli impianti nucleari e della gestione e messa in sicurezza dei rifiuti radioattivi. Entro il 22 luglio il governo dovrà nominare la persona che assumerà il ruolo di commissario a cui saranno dati poteri di amministrazione ordinaria e straordinaria.

Il commissariamento è stato deliberato in seno all’ultimo Decreto Sostegni, approvato il 15 giugno scorso, stessa data in cui Sogin annunciava lo smantellamento dell’impianto di Bosco Marengo e “una significativa accelerazione nel 2021 di circa il 16% delle attività di decommissioning”.

Significativa ma non abbastanza se, come si legge nella premessa del decreto, il commissariamento è stato deciso “in considerazione della necessità e dell’urgenza di accelerare lo smantellamento degli impianti nucleari italiani”. Tra le urgenze c’è anche l’individuazione del luogo adatto a costruire il Deposito Nazionale delle scorie nucleari.

Una storia di proroghe

Come ricostruisce il Post, il piano iniziale, approvato nel 2001, prevedeva la messa in sicurezza di tutti i rifiuti nucleari entro il 2014 e lo smantellamento completo delle centrali entro il 2019. Nel corso degli ultimi vent’anni gli amministratori che si sono avvicendati alla guida di Sogin hanno via via ridefinito i tempi e i costi. Nel 2010 la scadenza per completare il decommissioning venne spostata al 2025, con una stima di 5,71 miliardi di euro per completare in tempo lo smantellamento. Nel 2017 la scadenza venne spostata ulteriormente al 2036 con un aumento dei costi a 7,25 miliardi di euro.

L’ultima proroga era stata decisa nel 2020 dall’attuale amministratore delegato, Emanuele Fontani, che ha previsto di raggiungere gli obiettivi sempre entro il 2036, ma con un aumento dei costi fino a 7,9 miliardi di euro. Il governo, attraverso il commissariamento, spera di avere tempi e costi più certi e un avanzamento delle attività più veloce rispetto agli ultimi anni.