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Corigliano Rossano: le ciminiere Enel saranno demolite entro il 2026

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Prende forma il piano di dismissione dell’ex centrale Enel di Corigliano Rossano. Avviato il cantiere di bonifica, Enel ha reso noto il cronoprogramma che prevede la demolizione delle due ciminiere alte 200 metri entro l’estate 2026. Il complesso è in fase di smantellamento dal 2015, Enel ha già rimosso i quattro gruppi a olio combustibile e due dei quattro turbogas realizzati negli anni ’90.

La dismissione segnerà la fine del “sogno” industriale della Sibaritide, avviato con il Pacchetto Colombo del governo negli anni ’70, e modificherà lo skyline da decenni familiare a chi vive nel territorio. Dei progetti pianificati dall’allora presidente del Consiglio dei Ministri, come l’Università della Calabria e l’autostrada Taranto-Reggio Calabria, rimangono oggi solo lo scheletro dell’ex centrale termoelettrica di Rossano, le due ciminiere e poco altro. Questo sito industriale ha contribuito significativamente all’indipendenza economica e allo sviluppo della città. Tuttavia, la presenza delle ciminiere, visibili da chilometri di distanza, getta un’ombra sul paesaggio, specialmente per il turismo.

Il sito ospitava originariamente tre ciminiere: le due ancora esistenti e una terza, che faceva parte dei turbogas degli anni ’90. “La prima delle quattro ciminiere dei turbogas, alta circa 120 metri, è stata demolita tra il 2023 e il 2024. I lavori sono stati eseguiti utilizzando una gru alta 130 metri, smantellando pezzo per pezzo – spiega Enel – L’altezza delle ciminiere richiede tecniche e tecnologie particolari, che prevedono l’utilizzo di una piattaforma esterna per demolire le strutture dall’alto verso il basso, con i pezzi di calcestruzzo depositati all’interno della canna del camino”.

La prima piattaforma esterna sarà montata entro agosto 2024. Il progetto di Enel prevede anche “il riutilizzo in loco del calcestruzzo risultante e il recupero del materiale ferroso nella filiera dell’acciaio, in linea con la strategia di sostenibilità ambientale e l’economia circolare”. Enel sta formando le maestranze locali per le attività di demolizione, stimando un significativo impiego di manodopera locale.

Il piano di demolizione

Enel ha avviato la dismissione della centrale nel 2015. Attualmente, sul sito di 50 ettari, rimangono operativi due dei quattro gruppi turbogas a ciclo aperto da 115 MW ciascuno, utilizzati per esigenze di bilanciamento della rete nazionale. I quattro gruppi a olio combustibile da 330 MW ciascuno, attivi dal 1977, sono già stati dismessi.

La demolizione dell’impianto per le parti non funzionali all’esercizio delle unità turbogas è in corso, con il completamento della rimozione delle quattro caldaie, serbatoi e impianti turbogas non più attivi. La demolizione delle ciminiere, se il cronoprogramma sarà rispettato, è prevista per l’estate 2026.