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Piemonte: 37 milioni di euro del PNRR per la bonifica di 12 siti orfani

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Con quasi 37 milioni di euro dal Pnrr si potranno risanare in Piemonte altri 12 “siti orfani”, ovvero aree contaminate per le quali o non è stato possibile individuare i responsabili della contaminazione oppure, se individuati, non hanno provveduto ad avviare o concludere gli interventi previsti.

La Giunta regionale ha approvato lo schema di accordo con il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica e con i Comuni coinvolti per ottenere i relativi finanziamenti.

Dopo i primi 7 milioni di euro stanziati con decreto ministeriale nell’ambito del programma nazionale di bonifica, definito con il decreto del 29 dicembre 2020, per i quali erano stati individuati in base alla ricognizione dei siti fatta dai settori tecnici regionali, 16 siti prioritari (6 in provincia di Torino, 3 in provincia di Alessandria, 3 in provincia di Cuneo, 3 in provincia di Novara e 1 a Vercelli), ora, con i fondi del PNRR, che ammontano a 36 milioni e 676 mila euro, si potrà procedere alla bonifica di altri 12 siti (7 tra Torino e provincia, 3 in provincia di Verbania, 1 a Vercelli e 1 in provincia di Alessandria).

siti in elenco sono: l’area Altopiano Deltasider e l’area Ex Cimi Montubi a Torino, l’rea ex Oma e Chimica Industriale a Rivalta di Torino, l’ex-Stabilimento Altissimo a Moncalieri, l’area Cantababbio Mezzaluna a Settimo Torinese, l’area in Strada Crotti l’area ex Interchim di Ciriè, l’area ex Comola di Verbania, il sito Museo Miniere d’Oro di Macugnaga, l’area ex Ruga di Villadossola, l’ex discarica Montefibre di Vercelli e l’ex Tiro a volo di Bistagno (AL).

“Con l’arrivo di questi fondi – commenta l’assessore regionale all’Ambiente Matteo Marnati – proseguiamo con l’opera di bonifica di siti abbandonati da tempo con interventi di vera e propria rigenerazione del suolo. Un’operazione importante e storica, e anche un’occasione probabilmente unica per restituire queste zone alla fruizione di cittadini, imprese e Comuni. Auspico che una volta bonificate queste aree possano tornare a vivere attraverso nuove e sostenibili aree industriali o progetti che possano aiutarci a migliorare l’ambiente, ad esempio la produzione di energia da fonti rinnovabili”.