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Riforma del codice Ambiente: il sì delle associazioni

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È stato accolto con favore da parte delle maggiori associazioni di settore l’annuncio del ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin che intende istituire una commissione per la riforma completa del codice dell’Ambiente e delle leggi conseguenti. Una revisione necessaria alla luce della riforma costituzionale del 2022, che ha modificato gli articoli 9 e 41 della Costituzione Italiana inserendo la tutela della biodiversità e degli ecosistemi all’interno dei principi generali.

L’annuncio del ministro è arrivato nell’ambito dell’incontro “Valore Natura. Il ruolo delle aree protette per la tutela e la valorizzazione dell’Italia”, organizzato da Marevivo e WWF Italia. Nella stessa occasione il centro studi del Wwf Italia ha commentato i risultati di un sondaggio sul tema da cui risulta che il 90% dei cittadini non è a conoscenza del fatto che l’Unione Europea abbia varato una strategia per arrivare entro il 2030 al 30% di territorio e mare protetti di tutta Europa. Inoltre, l’86% dei cittadini dice di non essere a conoscenza della riforma costituzionale del 2022, che ha modificato gli articoli 9 e 41 della Costituzione italiana inserendo la tutela della biodiversità e degli ecosistemi all’interno dei principi generali. Questo nonostante il 75% degli intervistati (l’equivalente di 8 su 10) pensi che lo Stato dovrebbe impiegare maggiori risorse rispetto a quanto ha fatto fino ad oggi sulla tutela delle Aree protette e della natura. Insomma, buone intenzioni ma scarsa consapevolezza.

In merito alla riforma del codice dell’Ambiente è unanime l’approvazione giunta dalle principali associazioni di categoria.

Unirima

Rivedere il codice ambientale per semplificare gli iter autorizzativi, favorire maggiore concorrenza a beneficio dell’efficienza, e valorizzare il principio della circolarità a favore di una maggiore sostenibilità ambientale. Unirima, l’Unione nazionale imprese recupero, riciclo e commercio dei maceri e altri materiali, accoglie positivamente la proposta del Ministro dell’Ambiente Pichetto Fratin di istituire una Commissione che studi importanti modifiche al codice dell’ambiente, e si dice pronta a collaborare con le strutture tecniche. Il testo, introdotto nel 2006, necessita infatti di una profonda attività di revisione e adeguamento alle esigenze emergenti, alle nuove tecnologie e alle innovazioni nelle quali l’Italia ha dimostrato di essere all’avaguardia.

Un riconoscimento testimoniato dalla grande capacità delle imprese del riciclo meccanico della carta che producono la materia prima secondaria end-of-waste e che hanno portato il nostro Paese al secondo posto in Europa. Unirima si rende disponibile  a collaborare attivamente ai lavori della nuova commissione per apportare il contributo delle imprese  della carta da macero, settore di eccellenza dell’economia circolare italiana.

Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima)

“E’ fondamentale avviare una riflessione sulla riforma organica del Codice dell’Ambiente, che in questi anni è stato oggetto di una vera e propria ipertrofia normativa”. Lo afferma la Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima), accogliendo l’annuncio del ministro dell’Ambiente. “Ad oggi le continue modifiche, quasi chirurgiche, apportate al Codice hanno determinato una situazione di grave instabilità e incertezza tra gli operatori e in molti casi anche sfiducia verso le istituzioni, rappresentando di fatto un vero e proprio disincentivo a fare impresa e un freno al processo di transizione ecologica. I processi penali di natura ambientale – spiega il presidente Sima, Alessandro Miani – lasciano spesso perplessità interpretative, dal caso Ilva ad altre meno eclatanti vicende giudiziarie che trovano all’origine in vere e proprie ‘voragini’ sulla corretta interpretazione delle norme. La riforma del Codice dell’Ambiente deve partire dalla rimozione di quelle barriere burocratiche che non aiutano le nostre imprese e disincentivano attività virtuose favorendo comportamenti dannosi per l’ambiente”.

Altro aspetto chiave sul quale da tempo si chiede di intervenire in maniera organica e strategica è quello delle bonifiche dei siti contaminati, operazioni fondamentali per poter restituire alla collettività intere porzioni di territorio e valorizzare nuove potenzialità di sviluppo economico e sociale. “Imprescindibile – prosegue Miani – una riforma del sistema di tracciabilità dei rifiuti R.E.N.T.R.I.: pur condividendo pienamente gli obiettivi di tracciabilità dei flussi dei rifiuti e di digitalizzazione degli adempimenti ambientali, appare importante richiamare l’attenzione sulle peculiarità dei vari settori attinti dal Registro (come ad esempio quello  delle costruzioni) e sulla difficoltà di adottare tecnologie e procedure nell’ambito di cantieri nell’attuazione del sistema di tracciabilità, al fine di scongiurare il ripetersi dell’esperienza del SISTRI.

Assorimap

Assorimap, l’Associazione Nazionale delle imprese che riciclano le materie plastiche, dichiara che “Le imprese del comparto del riciclo – che contribuiscono in modo determinante al processo della transizione ecologica e della sostenibilità ambientale attraverso il raggiungimento degli obiettivi europei in termini di recupero – chiedono da tempo una semplificazione degli iter autorizzativi, oltre che una maggiore sinergia tra Stato e imprese, al fine di accelerare il processo di trasformazione del nostro Paese. L’istituzione di una Commissione per una revisione completa del Codice ambientale è un segnale importante di apertura, da molto atteso da parte del comparto dell’economia circolare. Assorimap si rende dunque disponibile fin da subito a collaborare attivamente ai lavori della nuova commissione, fornendo l’esperienza delle imprese che quotidianamente operano nel settore della Green Economy.