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Demolizione modello per la ciminiera Italcementi di Isola delle femmine

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Lo stabilimento Italcementi di Isola delle Femmine (PA) è stato avviato negli anni Sessanta e nel corso degli anni ha subito numerosi interventi di ammodernamento con particolare attenzione agli aspetti ambientali e di sicurezza. Qui Armofer è intervenuta nel corso del 2021, con l’impianto in piena attività, per la complessa demolizione di una ciminiera in cemento e laterizio, costruita nel 1957, alta 80 metri e situata proprio sul confine di proprietà, vicino all’Autostrada Palermo-Trapani.

L’intervento è stato eseguito abbassando progressivamente la torre dai suoi 80 metri fino a terra, grazie alla tecnologia elettrica a controllo remoto Brokk, compatta per poter essere traslata a bordo dei ponteggi in alta quota; potente per eseguire il lavoro in tempi rapidi, in sicurezza, con precisione e attenzione all’ambiente.

Incontriamo in cantiere il progettista dell’intervento, arch. Giuseppe Cetere e il responsabile del cantiere, geom. Roberto Perrone. Insieme, e con una squadra di 20 persone tra committenza, imprese, tecnici interni ed esterni, hanno condotto un lavoro impegnativo, preciso, attento.

Dall’alto della vecchia ciminiera, all’interno del sito produttivo Italcementi, la vista che si gode è unica, e impagabile. “Ci rende da un lato consapevoli dell’importanza di intervenire correttamente nei confronti dell’ambiente, dall’altra orgogliosi di saperlo fare nel migliore dei modi”. Armofer ha investito grandi risorse negli anni per il miglioramento continuo dei processi operativi, con particolare attenzione alla sostenibilità ambientale del proprio operato. “Un risultato raggiunto grazie a importanti investimenti in mezzi d’opera, motori di ultima generazione, tecnologie potenti elettriche, silenziose e a emissioni zero di CO2. Il recupero dei materiali di risulta dalle operazioni di demolizione tocca ormai percentuali vicinissime al 100%; è nota infine fra gli addetti ai lavori la proverbiale attenzione con cui tutti i nostri tecnici separano i materiali all’origine, improntando il progetto di demolizione proprio alla massimizzazione della separazione e raccolta dei materiali”.

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L’area di Italcementi di Isola delle femmine

Sicurezza e Ambiente, sono obiettivi primari di questo lavoro?

“Come per Italcementi, anche per Armofer la sicurezza è sempre prioritaria, infatti il nostro lavoro parte sempre da un’attenta analisi del sito e delle condizioni al contorno – spiega il progettista arch. Giuseppe Cetere In questo caso, prima di decidere l’approccio tecnico e operativo nei confronti del manufatto, è stata fondamentale l’analisi tecnico-strutturale della ciminiera, con verifica statica della struttura. Per procedere dobbiamo sapere qual è il massimo sforzo al quale l’oggetto può essere sollecitato in ciascun punto e a ogni altezza. Di conseguenza dimensioniamo l’intervento (tecnologia, potenza macchine, tipo di approccio, tools da utilizzare o evitare) perché sia adatto in ogni punto, mantenendo sempre un ampio margine di sicurezza. Non sono solo le condizioni dell’oggetto a porre vincoli, ma tutto ciò che noi progettiamo e anche le condizioni ambientali. Per esempio è importantissimo, con un oggetto alto 80 m, sul mare, considerare la forza del vento e, soprattutto, del ponteggio carico di vento, che abbiamo costruito per l’accesso alla struttura. Infine, a tali altezze, abbiamo calcolato con estrema attenzione anche i carichi accidentali, ovvero il peso delle macchine traslate a bordo del ponteggio. Abbiamo privilegiato piccole attrezzature idrauliche manuali in sommità, potendo contare su un minirobot cingolati tipo Brokk, di peso sempre maggiore man mano il manufatto ed il ponteggio sono stati abbassati di quota. Per la sicurezza l’importante è avere a disposizione tutte le tecnologie necessarie”.

Mitigazione rischi, mitigazione ambientale. Si può fare di più?

“Certo. Si può, si deve e si fa. Almeno in Armofer, che per storia aziendale ha sempre privilegiato la sicurezza e, per filosofia di approccio, ha scelto quella del miglioramento continuo delle performance, oggi anche e soprattutto in termini di sostenibilità ambientale. Nel caso specifico del cantiere appena concluso a Palermo, sono stati adottati tutti gli accorgimenti possibili in grado di minimizzare gli impatti relativamente alle emissioni in atmosfera (impiego principale di demolitori elettrici). Particolare attenzione è stata posta alla contaminazione del suolo e ai protocolli di utilizzo di sostanze e additivi chimici, gestione attentissima dei rifiuti e dei reflui, attenzione e controllo del rumore e delle vibrazioni, della proiezione di polveri e infine alla gestione delle emergenze.

Stesso approccio naturalmente rispetto alla sicurezza del personale che è dotato di DPI di III categoria, nuovi, disponibili sempre sul cantiere in quantità ridondante; ma soprattutto personale perfettamente addestrato al loro utilizzo e gestione e all’approccio al lavoro in chiave di massima sicurezza per se stessi e per gli altri. Nulla è mai lasciato al caso, occorre prevedere e gestire anche gli “imprevisti”, ovvero lavorare in modo che non si verifichino”.

Studi preliminari

Prima dell’avvio dei lavori, Italcementi ha condotto una serie di studi e attività preparatorie e propedeutici alla demolizione. In particolare, è stato eseguito uno studio per valutare gli effetti delle azioni aerodinamiche sul camino e sono stati progettati e posati gli apprestamenti di messa in sicurezza mediante cerchiature con fasce di propilene e post tensionamento delle stesse che sono state posizionate su tutta l’altezza del camino.

Questi studi sono stati coordianati da un team interno di Italcementi che si è avvalso della collaborazione dell’ing. Andrea Regazzoni di Bergamo e l’ing. Vito Sabella di Palermo che hanno lavorato in stretto contatto con Armofer.

Il Piano delle Demolizioni di Armofer

Dal piano delle demolizioni e dal progetto dell’arch. Cetere osserviamo come Armofer ha affrontato un intervento complesso, con evidenti criticità legate all’altezza del manufatto da demolire e in un contesto sensibile, dal punto di vista ambientale paesaggistico, ma anche logistico essendo la cementeria in attività e vicino ad arterie infrastrutturali di primaria importanza.

Tecniche e tecnologie: ecco le procedure operative

Le procedure operative per affrontare un simile manufatto sono diverse e vengono modificate in base all’altezza operativa. Armofer ha scelto in questo caso per il montaggio del ponteggio perimetrale al manufatto, abbassato progressivamente insieme alla ciminiera stessa con il procedere del lavoro. Tuttavia anche in questo caso le tecnologie e le tecniche di approccio, una volta assicurato il ponteggio, il montacarichi e il piano di lavoro in sommità, sono differenti, come sotto descritto, in modo da utilizzare sempre la tecnica e la tecnologa migliore, più performante, più sicura, più sostenibile.

Demolizione controllata con pinza manuale e martelli manuali

In sommità la ciminiera viene demolita con attrezzature idrauliche manuali, pinze da calcestruzzo e martelli manuali. Così Armofer ha previsto e realizzato l’abbassamento dalla sommità (+80m) fino a circa 70 m dal suolo. La demolizione procede per piccole parti, con andamento circolare costante sull’intera circonferenza e facendo cadere il materiale nel condotto stesso della ciminera.

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Demolizione manuale

Demolizione controllata con mini robot a controllo remoto

Dalla quota + 70m fino a + 50m è stato possibile portare sulla piattaforma di lavoro un mini-robot da demolizione, tipo Brokk 110, il più piccolo della gamma, ma performante e potente, equipaggiato di tutti i tools necessari per la demolizione (pinza da calcestruzzo e/o martello demolitore idraulico). Il mezzo è alimentato elettricamente, a zero emissioni, viene radiocontrollato in remoto dall’operatore che in ogni momento può scegliere la posizione più sicura, di maggior comfort, per avere il controllo visivo ottimale del fronte di demolizione pur rimanendo in sicurezza, mai vicino al fronte esposto di lavoro. Ricordiamo infatti che la procedura operativa di demolizione di una ciminiera prevede lo smarino delle macerie attraverso la canna stessa, sin dalla sommità e il loro recupero alla base della ciminiera stressa. In questo modo non vi sono proiezioni indesiderate né dispersione di polvere in ambiente.

La medesima tecnica di intervento è stata riproposta dalla quota +50m fino alla quota +20m da terra, ma inserendo un mini-robot cingolato maggiore, il Brokk 160, che ha consentito una maggior produzione oraria e dunque una maggior velocità di esecuzione di questa fase operativa.

Il mini-robot cingolato Brokk 160

Demolizione top-down da terra

Dai 20 m di altezza, fino a piano di campagna la ciminiera è stata demolita con il sistema “tradizionale”, cioè meccanicamente da terra, con tecnica top-down, impiegando un escavatore da demolizione in allestimento super long demolition.

La demolizione top-down

Smontaggio selettivo e decostruzione

Un’ulteriore tecnica di demolizione adottata per questo intervento è stata lo smontaggio selettivo e controllato, utilizzato per la rimozione di componenti strutturali come condotti fumi, componenti strutturali e altro. In questo caso Armofer si avvale dell’intervento di un’autogru alla quale vengono opportunamente assicurati porzioni di impianti da svarare, sezionati in quota a caldo o a freddo, secondo un preciso studio dei pesi, delle forme, degli equilibri, delle possibilità di imbrago, delle condizioni al contorno, delle caratteristiche tecniche della gru a disposizione.