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Dieci secondi e la ciminiera viene giù. Nessun intoppo, tutto come da copione

Esecuzione tecnicamente perfetta. Tanti i curiosi tenuti a distanza. Il sindaco: «Demolizione necessaria, era pericolante»

Il tutto è durato pochi secondi. Dieci per la precisione. E passato quel breve attimo, l’orizzonte è completamente cambiato. La ciminiera dell’ex Manifattura tabacchi di Gorizia, fiaccata dal tempo, pericolante, pendente come la torre di Pisa, che si stagliava verso il cielo fieramente nel rione di Straccis è stata distrutta, cancellata, demolita con irrisoria facilità. Ma se l’esplosione, preannunciata da tre squilli di tromba, è stata fulminea, la preparazione è stata al contrario lunga e laboriosa, iniziata, la mattina del 23 dicembre, già alle 7 con i tecnici della ditta “Moretto” guidati sapientemente dal proprietario Michele e da Danilo Coppe, mister Dinamite, colui che ha demolito ciò che restava del ponte Morandi, a Genova.
L’operazione si è svolta senza intoppi, senza disagi, senza alcun tipo di effetto collaterale. Lo scoppio, paradossalmente, è avvenuto anche in lievissimo anticipo rispetto al tabellino di marcia: alle 13.59 invece delle 14. Emozionante lo spettacolo che, in molti, non si sono voluti perdere con i volontari della Protezione civile e i vigili urbani coordinati dal comandante Marco Muzzatti e dal vicecommissario Fabio Zotti che hanno avuto il loro bel da fare per tenere i curiosi a distanza di sicurezza, tutti ansiosi di catturare il momento clou con il telefonino.

La ciminiera era stata imbottita di dinamite alla base: 5,5 chilogrammi di esplosivo, sistemati in una sorta di intaglio che era stato ricavato ad hoc, in maniera tale da indirizzare la caduta. «È la stessa tecnica utilizzata quando si abbatte un albero», la spiegazione di Michele Moretto.

Il manufatto, preventivamente, era stato rivestito, alla base, di reti paramassi e geotessuto in modo tale da contenere eventuali schegge. E tutto ha funzionato a dovere. Presente anche il sindaco Rodolfo Ziberna che ha ribadito l’assoluta necessità di procedere con la demolizione «perché la ciminiera era evidentemente pericolante e non c’è stata alcuna furia demolitrice come ha detto qualcuno». I sismografi non hanno registrato sommovimenti particolari e anche il rumore dell’esplosione è stato, tutto sommato, contenuto.