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Incentivi alle imprese per l’economia circolare: pubblicato il decreto

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Via libera agli incentivi alle imprese manifatturiere e di servizio alla manifattura che investono in tecnologie e innovazione per lo sviluppo dell’economia circolare in ambito produttivo e di servizio. Tutti i dettagli nel decreto 11 giugno 2020 appena pubblicato. La presentazione delle domande, con procedura a sportello, è prevista non prima del prossimo settembre.

È stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 177 del 15 luglio il decreto del ministero dello Sviluppo economico 11 giugno 2020 “Criteri, condizioni e procedure per la concessione e l’erogazione delle agevolazioni a sostegno di progetti di ricerca e sviluppo per la riconversione dei processi produttivi nell’ambito dell’economia circolare”.

Il decreto mira a “favorire la transizione delle attività economiche verso un modello di economia circolare, finalizzata alla riconversione produttiva del tessuto industriale” sostenendo azioni di decarbonizzazione e contrasto alla crisi climatica e ambientale, per un uso più efficiente e sostenibile delle risorse.

Le risorse stanziate per gli incentivi alle imprese

Le risorse disponibili, stanziate col Decreto Crescita, sono 210 milioni di euro, di cui 150 per la concessione dei finanziamenti agevolati tramite il Fondo rotativo per il sostegno alle imprese e agli investimenti in ricerca, e 60 milioni per la concessione dei contributi alla spesa tramite Fondo sviluppo e coesione e sul Fondo per la crescita sostenibile.

Al momento ne vengono sbloccati 140 (100 per i finanziamenti agevolati tramite il FRI e 40 per i contributi tramite FSC). Il 60% delle risorse è vincolato ogni anno al sostegno dei programmi proposti dalle PMI e dalle reti di imprese. All’interno di questa quota un 25% è riservato alle micro e piccole imprese.

Contributi spese e finanziamenti agevolati

Le agevolazioni previste sono di due tipi: contributo alla spesa (fino al 20% delle spese e dei costi ammissibili) e finanziamento agevolato (pari al 50% delle spese e dei costi ammissibili).

La quota massima di contributo sulle spese è diversa a seconda delle imprese: 20% per le micro e piccole imprese e per gli Organismi di ricerca; 15% per le medie imprese; 10% per le grandi imprese

Il finanziamento agevolato è destinato a coprire il 50% delle spese dei progetti di economia circolare, ma è concedibile solo in presenza di un finanziamento bancario associato concesso da una banca, che deve coprire almeno il 20% delle spese. Il finanziamento che riunisce queste due erogazioni deve essere regolato da un unico contratto e deve durare tra i quattro e gli undici anni, (con un preammortamento massimo di 8 anni).

I destinatari

Le agevolazioni sono dirette a imprese che operino prevalentemente nel settore manifatturiero o nei servizi diretti alle imprese manifatturiere:

  • attività industriali dirette alla produzione di beni o servizi (comprese le imprese artigiane);
  • attività di trasporto per terra, per acqua o per aria;
  • imprese agro-industriali che svolgono prevalentemente attività industriale;
  • imprese che svolgono prevalentemente attività ausiliarie per confronti le imprese suddette;
  • centri di ricerca

Le imprese possono presentare progetti in forma singola oppure congiuntamente tra loro, o con organismi di ricerca (università, agenzie per il trasferimento tecnologico, intermediari dell’innovazione ecc.), ricorrendo a contratti di rete o altre forme di collaborazione come consorzi e accordi di partenariato.

Le caratteristiche che devono avere i progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale, da avviare dopo la data di presentazione della domanda di agevolazione, sono ben descritte in un articolo di EcNews.

Ulteriori requisiti indispensabili per le imprese che fanno domanda:

  • aver approvato e depositato almeno due bilanci;
  • non risultare sottoposte a procedura concorsuale e non essere in stato di fallimento, di liquidazione anche volontaria, di amministrazione controllata, di concordato preventivo o in qualsiasi altra situazione equivalente secondo la normativa vigente.

Dato che le agevolazioni consistono anche in finanziamenti agevolati concessi da una banca, i soggetti proponenti devono aver ricevuto da essa una valutazione positiva del merito di credito.

I progetti ammissibili

I progetti devono prevedere “attività di ricerca industriale e sviluppo sperimentale finalizzate alla riconversione produttiva delle attività economiche attraverso la realizzazione di nuovi prodotti, processi o servizi o al notevole miglioramento di prodotti, processi o servizi esistenti”.

La condizione vincolante, come dettagliato nell’articolo di Innovation Post, è sviluppare tecnologie abilitanti fondamentali quali:

  • innovazioni di prodotto e di processo in tema di utilizzo efficiente delle risorse e di trattamento e trasformazione dei rifiuti, compreso il riuso dei materiali in un’ottica di economia circolare o a “rifiuto zero” e di compatibilità ambientale (innovazioni eco-compatibili);
  • progettazione e sperimentazione prototipale di modelli tecnologici integrati finalizzati al rafforzamento dei percorsi di simbiosi industriale, attraverso, ad esempio, la definizione di un approccio sistemico alla riduzione, riciclo e riuso degli scarti alimentari, allo sviluppo di sistemi di ciclo integrato delle acque e al riciclo delle materie prime;
  • sistemi, strumenti e metodologie per lo sviluppo delle tecnologie per la fornitura, l’uso razionale e la sanificazione dell’acqua;
  • strumenti tecnologici innovativi in grado di aumentare il tempo di vita dei prodotti e di efficientare il ciclo produttivo;
  • sperimentazione di nuovi modelli di packaging intelligente (smart packaging) che prevedano anche l’utilizzo di materiali recuperati;
  • sistemi di selezione del materiale multileggero, al fine di aumentare le quote di recupero e di riciclo di materiali piccoli e leggeri.

In generale, i progetti devono presentare “un elevato contenuto di innovazione tecnologica e sostenibilità” ed essere realizzati nell’ambito di specifiche tematiche:
Produzione: modelli innovativi riferiti all’approvvigionamento delle risorse, al loro uso nella produzione e alla generazione di scarti durante l’intero ciclo di vita del prodotto.
Consumo: modelli innovativi di consumo, anche attraverso l’utilizzo di piattaforme informatiche o digitali.
Gestione dei rifiuti e degli scarti: soluzioni industriali caratterizzate da elevato contenuto innovativo, in una ottica di circolarità, per l’integrazione della gestione dei rifiuti e degli scarti e per la loro valorizzazione all’interno dei processi produttivi e di consumo.
Gestione delle acque: tecnologie, processi e soluzioni industriali per l’uso razionale, la gestione efficiente, il riutilizzo e riciclaggio delle acque, specie quelle reflue.
Strumenti, applicazioni e servizi: sviluppo di strumenti, applicazioni e servizi che consentano modelli di economia circolare, quali ad esempio soluzioni per la digitalizzazione delle informazioni relative ai prodotti, ivi comprese soluzioni come i passaporti, le etichettature e le filigrane digitali, e per la tracciabilità, la rintracciabilità e la mappatura delle risorse e delle sostanze, quali quelle identificate come estremamente preoccupanti, quelle con effetti cronici e quelle che presentano problemi tecnici nelle operazioni di recupero lungo le catene di approvvigionamento.

Ogni progetto deve essere svolto in unità che si trovano in Italia, prevedere spese tra 500.000 e 2 milioni di euro, durare almeno un anno e non più di tre (con possibilità di proroga di 6 mesi). Se il progetto è congiunto, ogni proponente deve partecipare ai costi per almeno 250.000 euro (per le imprese) o per il 10% dell’importo ammissibile (per gli Organismi di ricerca).

Gli sportelli per le domande

Le domande di agevolazione saranno valutate con procedura a sportello. La data di apertura e le modalità di presentazione delle domande saranno definite con un provvedimento del Direttore generale per gli incentivi alle imprese, che conterrà anche maggiori informazioni sull’istruttoria, i punteggi, i costi ammissibili nel dettaglio ecc. La valutazione verrà svolta da Invitalia (per la parte amministrativa) e da Enea (per la parte tecnico-scientifica).

La presentazione delle domande di agevolazione da parte dei soggetti interessati è prevista non prima del prossimo settembre.