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Sogin: accordo da 10 milioni di euro sul contenzioso del Cemex

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Sogin e il Consorzio Teorema hanno definito un accordo, comunicato e recepito dal Giudice adito presso il Tribunale di Roma, che conclude tutte le controversie giudiziali tra le parti riguardo il contratto per i lavori di realizzazione del Complesso Cemex presso l’impianto Eurex di Saluggia (VC) e riconosce a Sogin, a titolo satisfattivo, il versamento di 10 milioni di euro.

Questa intesa segue il recupero completo dell’anticipazione contrattuale, che Sogin aveva erogato nel 2021 all’impresa mandataria, per un importo complessivo di 32,1 milioni di euro.

L’accordo favorisce la ripartenza del progetto Cemex, per la cui realizzazione è in corso la presentazione delle offerte della nuova gara bandita il 5 aprile scorso, a conferma dell’impegno dell’Organo Commissariale nel perseguimento degli obiettivi del programma per l’accelerazione delle attività istituzionali di Sogin.

Il Complesso CEMEX consentirà di attuare il processo di cementazione dei rifiuti radioattivi liquidi con lo scopo “immobilizzare” la radioattività e consentire il successivo trasferimento di questi rifiuti al Deposito Nazionale. Il Complesso si compone di due strutture: l’edificio di processo e il deposito temporaneo D3. I rifiuti prodotti saranno stoccati in sicurezza nel sito in attesa di essere conferiti al Deposito Nazionale, una volta disponibile.

Realizzazione complesso CEMEX

Nel sito di Saluggia sono presenti complessivamente circa 300 metri cubi di rifiuti liquidi radioattivi che provengono principalmente dalle campagne di riprocessamento degli elementi di combustibile irraggiati condotte negli anni ’70 e ’80. 

Per solidificare i rifiuti liquidi sarà realizzato il complesso CEMEX (CEMentazione EurEX), all’interno del quale i rifiuti saranno cementati e condizionati. Il complesso sarà realizzato in un’area adiacente al Nuovo Parco Serbatoi, da cui partiranno le tubazioni di trasferimento dei liquidi radioattivi all’impianto di cementazione. Lo stoccaggio dei manufatti condizionati avverrà nell’annesso deposito temporaneo, il D3. 

La complessità del progetto è dovuta alla particolare articolazione impiantistica che, dato il livello di radioattività dei liquidi da trattare, prevede la completa remotizzazione delle operazioni al fine di garantire la massima sicurezza per i lavoratori, la popolazione e l’ambiente.

In linea con quanto previsto dal Decreto VIA, i dati dei monitoraggi ambientali e lo stato di avanzamento dei lavori per la realizzazione del Complesso CEMEX sono disponibili sul portale RE.MO.

Primo affidamento lavori 

I lavori per la realizzazione del CEMEX erano stati affidati, a febbraio 2013 a un Raggruppamento Temporaneo di Impresa facente capo a Saipem

Il contratto prevedeva che il 12 agosto 2017 il RTI consegnasse i due edifici costituenti l’impianto CEMEX (impianto di cementazione e annesso deposito temporaneo D3) completi di tutti i sistemi. Tuttavia a tale data il cantiere registrava un avanzamento dei lavori inferiore al 10%. Sogin ha quindi deciso di avvalersi delle clausole risolutive espresse che hanno portato nel settembre 2017 alla risoluzione del contratto e alla riconsegna delle aree di cantiere. 

Nel febbraio 2018 Sogin ha depositato, presso il Tribunale Civile di Roma – Sezione Specializzata per le Imprese, la “Comparsa di costituzione e risposta con domanda riconvenzionale” di risarcimento dei danni derivanti dall’inadempimento del RTI per la mancata realizzazione del complesso. 

Parallelamente allo svolgersi del contenzioso, Sogin ha avviato le procedure per la messa in sicurezza e la conservazione delle opere realizzate. A tal fine, è stata prevista la posa in opera di una copertura provvisoria su tutta l’area del cantiere CEMEX. Per procedere al riavvio del cantiere nei tempi più rapidi possibili, Sogin ha perseguito una strategia di scorporo delle attività immediatamente cantierabili.

Sogin ha ripreso, nel 2019, i lavori per completare le opere civili del nuovo deposito temporaneo (D3) del Complesso CEMEX. In particolare, è stato riavviato il cantiere con la messa in posa provvisionale dei ponteggi, la pulizia dei ferri di armatura di ripresa già presenti nell’edificio e la qualifica della speciale matrice cementizia che sarà impiegata per la realizzazione delle opere strutturali. Le attività hanno riguardato l’ultimazione delle strutture portanti di cui si compone il deposito: area di movimentazione dei manufatti, locale manovra, locali di fisica sanitaria, realizzazione e impermeabilizzazione del solaio. I lavori civili strutturali sono stati completati nel marzo 2020.

Il secondo bando

Successivamente, il 14 luglio 2020, è stato pubblicato, con avviso sulla Gazzetta Ufficiale Unione Europea (GUUE), un nuovo bando di gara per i lavori di completamento del Complesso CEMEX. Le attività previste dalla gara riguardano la realizzazione dell’edificio di processo, dove verranno cementati i rifiuti radioattivi liquidi, e l’installazione nell’annesso deposito temporaneo D3 delle apparecchiature e dei sistemi ausiliari di controllo e movimentazione dei manufatti a media attività.

Nel dicembre 2020 è stata aggiudicata, per un importo di circa 107 milioni di euro, la gara ad un Raggruppamento Temporaneo d’Impresa, guidato dal Consorzio Teorema, che il 13 gennaio 2021 ha costituito la società consortile CEMEX 2023 s.c.p.a.

Nel tempo si sono registrati numerosi, gravi, inadempimenti contrattuali e di violazione della normativa da parte dell’appaltatore. L’andamento fisico dei lavori è stato complessivamente pari a poco più dell’1% a fronte di un avanzamento temporale preventivato di oltre il 50%. 

“In considerazione del rilievo che l’appalto Cemex riveste, l’Organo Commissariale ha avviato subito dopo il suo insediamento, avvenuto il 4 agosto 2022, una complessa e articolata azione ricognitiva in relazione alle vicende del progetto CEMEX – spiegava Sogin in un’intervista ad AGEEI dello scorso marzo – All’esito di tali verifiche, il 10 ottobre 2022 l’Organo Commissariale preso atto dei gravi ritardi e inadempimenti imputabili all’Appaltatore tali da aver compromesso la buona riuscita delle prestazioni contrattuali ha chiesto di avviare, nei termini previsti dalla legge, l’iter di risoluzione dell’appalto unitamente alla restituzione dell’anticipazione contrattuale. A tale data risultava infatti che, a fronte del completamento di almeno il 50% dei lavori previsti dal cronoprogramma, l’Appaltatore avesse realizzato solo l’1% delle opere”.

Il 17 ottobre 2022 Sogin ha avviato il procedimento di risoluzione contrattuale, ai sensi dell’art. 108 comma 3 d.lgs. 50/2016, con la trasmissione della contestazione dei gravi inadempimenti alle obbligazioni contrattuali da parte dell’Appaltatore, tali da aver compromesso l’esecuzione contrattuale, come sancito anche dal Collegio Consultivo Tecnico il 2 dicembre 2022. 

A seguito della notifica del pronunciamento del Collegio Consultivo Tecnico, il 13 dicembre 2022 Sogin ha disposto la risoluzione del contratto per gravi inadempimenti alle obbligazioni contrattuali. 

Il 15 febbraio 2023 Sogin ha ricevuto il pagamento della seconda e ultima rata con cui ha recuperato l’intera somma, pari a 32 milioni di euro, posta a garanzia fideiussoria del contratto stipulato nel dicembre 2020. L’ottenimento di questa somma compensa integralmente l’importo che Sogin, fra maggio e agosto 2021, aveva anticipato all’Appaltatore per svolgere le attività da effettuare in officina e nel cantiere e nei fatti non avvenute.

“Vista la rilevanza strategica e la particolare complessità del progetto CEMEX, l’Organo Commissariale ha istituito una Task Force interna per avviare le valutazioni tecniche che consentano di riprendere tempestivamente i lavori” conclude Sogin.

La nuova gara

Lo scorso 5 aprile 2023 Sogin ha pubblicato il bando di gara per i lavori di completamento del complesso Cemex nell’impianto Eurex di Saluggia. Il valore complessivo delle attività previste a base di gara è di 151 milioni di euro.

I lavori dovrebbero durare 3 anni e riguarderanno il completamento dell’edificio di processo, che permetterà di solidificare e di mettere in sicurezza i rifiuti radioattivi liquidi presenti nel sito, con l’obiettivo di conferirli al Deposito Nazionale, una volta disponibile.