Home Notizie dai Consorzi Mase e Assorimap, primo tavolo per la crisi del riciclo delle plastiche

Mase e Assorimap, primo tavolo per la crisi del riciclo delle plastiche

Il settore del riciclo delle plastiche in Italia affronta una crisi senza precedenti, con chiusure di impianti e crollo dei margini di profitto. In questo contesto si è svolto il primo tavolo di coordinamento, convocato dal ministero dell’Ambiente e aperto dal viceministro Vannia Gava, che rappresenta un segnale di apertura del Governo. Assorimap, guidata da Walter Regis, ha proposto misure urgenti per salvaguardare la filiera italiana, fondamentale per la transizione ecologica e l’autonomia strategica del Paese.

I risultati del tavolo di coordinamento

Il primo tavolo di coordinamento del settore delle plastiche, convocato dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) si è tenuto a Roma l’8 ottobre scorso, con l’obiettivo di dialogare con le associazioni di categoria, tra cui Assorimap, per confrontarsi sulla crisi della filiera del riciclo delle plastiche, un settore che sta affrontando problemi strutturali sempre più gravi: “È stato un primo incontro interlocutorio di coordinamento, che dimostra l’apertura del Governo, cui confidiamo seguano non soltanto altri tavoli ma azioni politiche urgenti”, commenta Walter Regis.

Il resoconto di Assorimap presenta dati incontrovertibili: “Per presentare le proposte risolutive alla crisi della filiera del riciclo abbiamo portato dati incontrovertibili che fotografano l’emergenza nazionale. L’Europa sta perdendo la capacità di riciclo: dal 2023 hanno chiuso circa 40 impianti, con Regno Unito e Paesi Bassi in testa”, prosegue Regis.

I dati e le soluzioni proposte da Assorimap

Il dato più preoccupante sono proprio le chiusure di impianti, responsabili dell’erosione dell’autonomia strategica UE, con una perdita di capacità di riciclo superiore alle 280.000 tonnellate nel 2024 e una previsione di 380.000 tonnellate nel 2025: “L’Italia è la prossima linea del fronte. I nostri dati mostrano un crollo verticale degli utili di esercizio del settore, precipitati da 160 milioni di euro nel 2021 a soli 20 milioni nel 2023, un tracollo dell’87% che viaggia ormai verso lo zero, nonostante la produzione di plastica riciclata resista. Siamo in piena crisi. Per superare il momento, e riuscire a reagire alle importazioni extra-UE di plastica vergine e riciclata a prezzi insostenibili e a un costo dell’energia che in Italia è il più alto d’Europa. Abbiamo bisogno di un sostegno urgente a livello economico, oltre a misure strutturali”, dichiara ancora Regis.

Intanto, Assorimap ha presentato al Mase una proposta con soluzioni concrete: dai crediti di carbonio ai certificati bianchi, oltre a richiesta di maggiori controlli su tracciabilità e sanzioni. “Confidiamo in tempi stretti perché salvare la filiera del riciclo meccanico made in Italy è essenziale per la transizione ecologica e l’autonomia strategica del Paese”, conclude Regis.