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Ex Ferriera triestina: 16 settembre giorno della demolizione

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Saranno demolite con un’esplosione controllata le ultime palazzine del plurisecolare impianto siderurgico conosciuto come Ferriera di Servola. La data di demolizione degli ultimi manufatti dell’acciaieria di Trieste è stata fissata per il 16 settembre. A sbloccare un anno e mezzo di stallo burocratico è arrivata infatti la permuta dei terreni.

Lo scorso 13 luglio, innanzi al notaio Pietro Ruan di Trieste, si è tenuta la sottoscrizione del contratto di permuta, tra l’Acciaieria Arvedi s.p.a., Siderurgica Triestina s.r.l., I.CO.P. spa Società Benefit e Logistica Giuliana srl da una parte, e il Ministero dell’Economia e delle Finanze con l’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale dall’altra, dell’area di proprietà privata dell’acciaieria, dove insisteva l’impianto “a caldo”, con l’area di proprietà dello Stato già goduta in concessione, dove attualmente insiste l’impianto “a freddo”.

La distruzione coinvolgerà le palazzine di muratura rossa e quanto rimane delle strutture della cokeria, ciminiera compresa. Verranno così eliminate le ultime rimanenze della famigerata “area a caldo”. L’eliminazione non avverrà gradualmente, come nella prima fase delle demolizioni, ma tramite un’esplosione controllata. I detriti verranno parzialmente riutilizzati per i piazzali destinati alla movimentazione logistica.

Verranno invece conservati due dei serbatoi cilindrici (detti Cowper) dove si formava l’aria calda attorno ai 1.100 gradi, che veniva iniettata nell’altoforno per la produzione della colata di ghisa. Da questo residuo, la Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio del Friuli Venezia Giulia mira a costruire un museo che ricordi la storia secolare della fabbrica; si era anche discusso, un anno addietro, dell’erezione di un possibile monumento commemorativo, dedicato agli “uomini di ferro” che lavorarono nell’impianto.

Sul futuro dell’area opera intanto un Accordo di Programma dall’architettura giuridica molto complessa, fino ad ora mai attuata in Italia, giunta alla quasi completa realizzazione, che consentirà di conservare a Trieste un’importante produzione industriale, salvaguardare l’occupazione e, al tempo stesso risolvere importanti problematiche ambientali.

L’area della Ferriera di Servola di Trieste, infatti, rappresenta un fondamentale polo industriale in Friuli Venezia Giulia, con oltre 400 occupati, formato dall’attività siderurgica “a freddo” gestita dal gruppo Arvedi, e da una piattaforma logistica collegata gestita da Icop-PLT.