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FISE Assoambiente sul Rapporto Rifiuti Urbani di Ispra: “2018 tra luci e ombre”

Cresce il riciclo, ma aumenta il “turismo dei rifiuti” in Italia e verso l’estero. Chicco Testa: “I dati confermano l’urgenza di una Strategia nazionale chiara e coerente sui rifiuti che consenta di superare il deficit impiantistico per le attività di riciclo, incenerimento e smaltimento”

Il Rapporto Rifiuti urbani di Ispra presenta un quadro di luci ed ombre: a fronte di alcuni risultati positivi sul fronte del riciclo, si conferma il grave deficit impiantistico nazionale sia per il flusso di rifiuti indifferenziati, che per quelli differenziati”.

È questo il commento di FISE ASSOAMBIENTE, l’Associazione che rappresenta le imprese che operano nel settore dell’igiene urbana, riciclo, recupero e smaltimento di rifiuti urbani e speciali, nonché bonifiche, ai dati contenuti nel Rapporto Ispra sui Rifiuti Urbani, presentato oggi e riferito al 2018.

I dati positivi riguardano il riciclo: aumenta la raccolta differenziata, migliorano le regioni del Centro e del Sud, aumenta il riciclo effettivo raggiungendo con due anni di anticipo l’obiettivo del 50 % previsto dalla precedente direttiva.

Ma il Rapporto conferma le difficoltà del settore, e gli elementi critici, ormai strutturali nel nostro Paese. Prima di tutto la carenza di impianti di trattamento e smaltimento: per questo aumenta l’esportazione di rifiuti urbani all’estero, export sempre più orientato verso paesi dell’est. Ma aumenta anche la circolazione interna, con flussi importanti di rifiuti che viaggiano dal Centro/Sud al Nord, solo la Regione Lombardia ha registrato arrivi di rifiuti da Lazio e Campania. Il 70% dei rifiuti portati ad incenerimento sono stati trattati negli impianti del Nord (26 su un totale di 38). Alcune Regioni sono in crisi strutturale. Fenomeno che si aggrava con l’aumento della produzione di rifiuti nel 2018.

Non decollano gli impianti di digestione anaerobica, a fronte di un ulteriore aumento della raccolta differenziata dei rifiuti organici. Non tutte le regioni dispongono di impianti di compostaggio e la frazione organica si sposta da regione a regione, con prezzi in aumento. Una situazione che ha generato un aumento del costo complessivo del sistema, che ricade su cittadini e imprese.

I dati Ispra”, ha evidenziato il Presidente FISE Assoambiente – Chicco Testa, “confermano l’urgenza di una Strategia nazionale chiara e coerente sui rifiuti, per mettere in sicurezza tutte le filiere del riciclo con gli impianti necessari e le politiche di sostegno appropriate e per superare il deficit impiantistico in termini di impianti di incenerimento e discariche, e superare lo squilibrio nella localizzazione”.