Home Bonifiche La regione dei siti contaminati: 270 in provincia di Chieti

La regione dei siti contaminati: 270 in provincia di Chieti

Censiti 864 tra siti contaminati (159) o potenzialmente contaminati (705) in Abruzzo. il Forum H2O: “La situazione è grave, falde inquinate in vaste aree”

Sono 864 i siti contaminati o potenzialmente contaminati in Abruzzo: è scritto nell’ultimo aggiornamento dell’anagrafe dei siti approvato il 28 dicembre scorso dalla giunta regionale.

Di questi 159 sono siti con superamenti accertati delle Concentrazioni Soglia di Rischio (CSR) o delle Concentrazioni Soglia di Contaminazione (CSC) per le acque, così distribuiti: 74 in provincia di Chieti, 43 in provincia di Pescara, 30 in provincia di Teramo e 12 in quella di L’Aquila. Per altri 17 siti la procedura di bonifica si è conclusa.

Molto più numerosi i siti potenzialmente contaminati, ben 705, così distribuiti: 211 in provincia di Pescara, 197 in provincia di Chieti, 181 in provincia di Teramo e 116 in quella di L’Aquila. Invece 233 siti precedentemente individuati sono risultati non contaminati.

“Ricordiamo – commenta Augusto De Sanctis del Forum H2O –  che in Abruzzo sono stati perimetrati un Sito nazionale per le Bonifiche, quello di Bussi, sotto la competenza del Ministero dell’Ambiente e tre Siti di Interesse Regionale, Saline-Alento, Chieti e Celano di competenza della regione. Per le restanti aree la competenza dei procedimenti di bonifica è dei comuni, che sovrintendono anche alle attività di bonifica che devono essere svolte dai privati”.

CONSULTA L’ANAGRAFE REGIONALE DEI SITI SOTTOPOSTI A PROCEDURA DI BONIFICA 

Se da un lato il Forum H2O dice di apprezzare gli sforzi condotti dal servizio rifiuti regionale e dall’Arta, dall’altro vuole mettere in evidenza il fatto che “il tema delle bonifiche non è in cima alle priorità di troppi amministratori: i procedimenti durano decenni, con continui rinvii e le bonifiche restano al palo; inoltre, gran parte dei comuni non è in grado di far fronte alle procedure di bonifica mancando di specialisti e di risorse economiche e le province sono assolutamente indietro per l’individuazione dei responsabili delle contaminazioni che dovrebbero sostenere i costi delle bonifiche. Siamo ancora molto indietro sulla trasparenza necessaria per garantire l’informazione e la partecipazione del pubblico – osserva ancora il Forum – e manca completamente una sorveglianza epidemiologica”.

La richiesta al prossimo governo regionale è di garantire uno sforzo specifico su questi aspetti, ad esempio attivando un fondo di rotazione per i comuni, assegnando mezzi e uomini al servizio rifiuti della Regione e all’Arta e stipulando una convenzione con l’Istituto Superiore di Sanità.