Home Demolizioni Napoli, Scampia: addio alla vergogna della Vela verde

Napoli, Scampia: addio alla vergogna della Vela verde

Meno di una settimana e Scampia si appresta a salutare un’altra delle sette Vele, quella Verde. Un giorno storico per la città di Napoli ma anche per il Paese, che vedrà cadere giù, giovedì 20 febbraio alle ore 11.30, uno dei simboli peggiori della città. Si è già provveduto all’evacuazione degli abitanti che hanno trovato alloggio in nuovi edifici realizzati nella stessa zona.

L’ok alla demolizione è avvenuto solamente dopo l’autorizzazione definitiva per la bonifica dell’amianto della Vela Verde. Differentemente dalle precedenti, che furono fatte saltare in aria, l’onore questa volta spetterà alla “pinza”, una maxi gru Pmi tipo 980 super long demolition, dal peso di 130 tonnellate con i suoi 52 metri di altezza.

Il complicato iter burocratico è stato seguito dall’assessore comunale all’Urbanistica Carmine Piscopo, il cui intervento di demolizione sarà finanziato per 18 milioni dai fondi del “Bando periferie” e per 9 da quelli Pon metro, per un totale di 27 milioni di euro. Inoltre, sono previsti altri 50 milioni destinati al recupero dell’area attraverso il fondo sviluppo e coesione, varato dall’ex governo guidato da Paolo Gentiloni. Ovviamente il tutto a seguito dell’abbattimento delle Vele rimanenti.

Negli ultimi 25 anni abbiamo assistito a tre demolizioni, tra il 1997 al 2003. Le Vele sono dei palazzi ad uso abitativo costruiti tra la fine degli anni ’60 e gli anni ’70 e prendono il nome dalla loro forma triangolare, con un’altezza anche di 15 piani, divise in base al colore della facciata.

Inizialmente, le sette Vele facevano parte di un grande progetto. Una serie di unità abitative dove le famiglie avrebbero potuto creare una vera e propria comunità, costruiti in un’area ideale per lo sviluppo dell’edilizia economica e sociale. Tuttavia, alcuni eventi hanno mandato in fumo il progetto originario, lasciando questi insediamenti in uno stato di degrado urbano. Innanzitutto, il terremoto dell’Irpinia del 1980, in cui numerose famiglie rimasero senza casa e iniziarono ad occupare abusivamente gli appartamenti delle vele. Allo stesso tempo, la mancanza di presidi dello Stato fino al 1987 ha fatto sì che la zona divenisse centro della piccola criminalità.

“Una giornata storica per la città, per Napoli ma anche per il Paese”, ha commentato il sindaco di Napoli Luigi de Magistris.