
Dopo decenni di ritardi e controversie, sono finalmente iniziati i lavori di bonifica della discarica ex Pertusola a Crotone, uno dei simboli più drammatici dell’inquinamento industriale in Calabria. L’avvio delle operazioni, atteso da 25 anni, segna un passo cruciale nel risanamento di un’area contaminata da metalli pesanti, materiali radioattivi e amianto, eredità delle attività industriali della Pertusola Sud e della Montecatini tra gli anni ’30 e gli anni ’90.
L’inizio degli scavi e le misure di sicurezza
I lavori sono partiti ufficialmente il 16 giugno 2025, con l’apertura del cantiere gestito da Eni Rewind, la società del gruppo Eni incaricata della bonifica. Trenta operatori, tra escavatoristi, addetti alla sicurezza e tecnici ambientali, sono stati impiegati per rimuovere i primi carichi di rifiuti dalle ex discariche frontemare, un’area che per decenni ha ospitato scarti industriali altamente tossici.
Per minimizzare l’impatto ambientale, sono state adottate diverse precauzioni:
- Nebulizzazione dell’acqua per evitare la dispersione di polveri durante gli scavi.
- Centraline di monitoraggio in tempo reale per rilevare composti organici volatili (VOC) e altri inquinanti.
- Deposito preliminare D15, dove i materiali scavati vengono analizzati prima dello smaltimento definitivo.
La destinazione dei rifiuti: tra Svezia e Italia
Uno degli aspetti più dibattuti della bonifica riguarda lo smaltimento dei rifiuti. Le stime indicano che verranno rimosse 760.000 tonnellate di materiale, di cui:
- 360.000 tonnellate sono classificate come pericolose e dovranno essere esportate in Svezia, nella discarica di Kumla, con un primo carico di 40.000 tonnellate autorizzato entro il 25 maggio 2026.
- 400.000 tonnellate sono considerate non pericolose e saranno smaltite in altre regioni italiane, tra Sicilia, Toscana, Piemonte e Veneto.
La scelta di inviare i rifiuti pericolosi all’estero è stata dettata dalla mancanza di discariche idonee in Italia, nonché dal vincolo imposto dal PAUR (Provvedimento Autorizzativo Unico Regionale), che obbliga lo smaltimento fuori dalla Calabria. Tuttavia, questa soluzione ha sollevato polemiche, con enti locali e associazioni che chiedono una bonifica più radicale e trasparente.
Le controversie e i ricorsi al TAR
Nonostante l’avvio dei lavori, il processo di bonifica resta controverso. In questi giorni il TAR della Calabria dovrà pronunciarsi su diversi ricorsi presentati da Regione, Provincia e Comune di Crotone, che contestano il decreto ministeriale del 1° agosto 2024, con cui il MASE ha autorizzato lo smaltimento parziale dei rifiuti nella discarica locale di Columbra.
Un progetto da 220 milioni di euro e una sfida ancora aperta
Eni Rewind ha investito oltre 220 milioni di euro nella bonifica, a cui si aggiungono 70 milioni stanziati dopo una sentenza del Tribunale di Milano del 2012 per risarcire il danno ambientale. Tuttavia, la strada per la completa riqualificazione dell’area è ancora lunga, con interventi aggiuntivi previsti per le zone contaminate da Tenorm e amianto.
L’avvio della bonifica della ex Pertusola rappresenta un momento storico per Crotone, ma resta da vedere se i tempi e le modalità di intervento saranno sufficienti a restituire alla città un ambiente sicuro e vivibile. Con l’Europa che dal 2026 vieterà l’export di rifiuti pericolosi, la partita è ancora aperta.