
Dopo anni di abbandono e degrado ambientale, torna al centro dell’attenzione l’area industriale dell’ex Metalplast a Gambolò (Pavia). Il Comune ha affidato alla società Stea srl l’incarico di progettazione della seconda fase della bonifica, che prenderà il via entro l’autunno. Per la progettazione, l’amministrazione comunale ha stanziato 107.604 euro, in attesa dell’avvio dei nuovi lavori che si preannunciano decisivi per il futuro dell’area.
Una discarica nel cuore del Parco del Ticino
La Metalplast, attiva per decenni nella produzione di alluminio riciclato, ha cessato l’attività nel 2007 a seguito di un fallimento. Da allora l’intera area – situata in prossimità di campi coltivati e all’interno del perimetro del Parco del Ticino – è stata oggetto di abbandono e degrado: oltre ai residui industriali, ignoti hanno nel tempo trasformato il sito in una vera e propria discarica abusiva, con cumuli di pneumatici, materassi, elettrodomestici, giochi rotti e rifiuti ingombranti, spesso anche pericolosi. Alcune lastre in cemento-amianto della copertura degli edifici sono cadute al suolo, aggravando ulteriormente la situazione ambientale e sanitaria.

Il secondo lotto: bonifica interna e messa in sicurezza
«Il secondo lotto – ha spiegato il sindaco Costantino – riguarderà la pulizia di tutta la parte interna dei fabbricati, compreso il sottosuolo, e la messa in sicurezza delle strutture, molte delle quali presentano coperture in cemento amianto». Si tratta quindi di un’operazione complessa che andrà oltre la semplice rimozione dei rifiuti: le indagini ambientali dovranno verificare l’eventuale contaminazione del terreno, mentre gli interventi strutturali si concentreranno sul contenimento dei rischi connessi alla presenza di amianto e al degrado delle strutture.
Il primo lotto, concluso tra il 2022 e il 2023, aveva invece riguardato l’asportazione dei rifiuti e della vegetazione infestante nella parte antistante l’ex stabilimento, restituendo una parziale accessibilità all’area.

Oltre 4 milioni di euro da Regione Lombardia
Fondamentale, per la bonifica dell’area, è stato il sostegno economico di Regione Lombardia. Già nel 2022 la giunta regionale aveva stanziato un primo contributo di circa 966.000 euro per avviare i lavori. Un secondo importante finanziamento è arrivato nel bilancio di previsione 2024–2025, con un impegno economico di 3.570.000 euro per completare gli interventi. A questi si è aggiunta una quota integrativa di 286.000 euro erogata nel 2023 per coprire spese impreviste legate alla gestione dei rifiuti speciali.
In totale, i fondi regionali messi a disposizione per la bonifica dell’ex Metalplast superano oggi i 4,5 milioni di euro.
Verso un futuro sostenibile: si ipotizza un parco fotovoltaico
Ma cosa ne sarà dell’area una volta terminata la bonifica? L’amministrazione comunale ha confermato che, oltre alla messa in sicurezza ambientale, l’obiettivo è quello di dare una nuova destinazione d’uso all’ex stabilimento, trasformandolo in un’opportunità per il territorio. Tra le ipotesi al vaglio figura la realizzazione di un impianto fotovoltaico, in linea con gli obiettivi di sostenibilità ambientale promossi dal Comune e dalla Regione.
Il recupero dell’ex Metalplast rientra infatti nelle strategie più ampie del Programma Regionale di Bonifica dei Siti Inquinati, che promuove la rigenerazione di aree dismesse con un occhio alla valorizzazione ambientale ed energetica. «È un’opera strategica – ha dichiarato l’assessore regionale all’Ambiente Giorgio Maione – che restituirà sicurezza e decoro a una zona cruciale del territorio lombardo, in pieno Parco del Ticino».
Un segnale importante per la comunità
Dopo anni di abbandono, la seconda fase dei lavori rappresenta un passaggio fondamentale per la cittadinanza di Gambolò, che potrà finalmente vedere bonificata un’area pericolosa, trasformata da simbolo di degrado a potenziale risorsa per il futuro. Con la progettazione ormai avviata, l’autunno segnerà un nuovo inizio per l’ex Metalplast: un esempio concreto di rigenerazione urbana e ambientale in una zona che ha atteso troppo a lungo.