Home Rifiuti Barricalla, l’impianto modello con un utile di 1,6 milioni di euro

Barricalla, l’impianto modello con un utile di 1,6 milioni di euro

Situato alle porte di Torino, è il principale impianto di smaltimento per rifiuti speciali in Italia, punto di riferimento per la corretta gestione delle sostanze potenzialmente pericolose. Ha un parco fotovoltaico da 1 megawatt e ha recentemente inaugurato un nuovo lotto

Nell’anno del 30° anniversario un utile di 1,6 milioni di Euro: sono i dati del bilancio di Barricalla Spa, la società che gestisce l’omonimo impianto di smaltimento di rifiuti speciali pericolosi e non, considerato un modello a livello europeo per gli alti standard di sicurezza e di gestione.

Situata alle porte di Torino, a Collegno, in un’area che ospitava una cava di ghiaia e che oggi si trova al nodo di congiunzione tra la tangenziale e l’ingresso ovest della città, Barricalla è il principale impianto di smaltimento in Italia per i rifiuti speciali, pericolosi e non pericolosi. Si estende su una superficie di circa 150.000 metri quadrati ed è immediatamente riconoscibile per l’ampio parco fotovoltaico visibile anche dall’esterno.

IL NUOVO LOTTO

Il bilancio, approvato recentemente, è un risultato importante che tiene già conto sia dei significativi accantonamenti necessari per la gestione post-mortem, ovvero il controllo e la manutenzione dell’area una volta esauriti i lotti, sia dei costi necessari per la costruzione del nuovo lotto dell’impianto.

Collaudato dalla città metropolitana il 25 luglio scorso e inaugurato il 14 settembre il V lotto permetterà il conferimento di altri 500.000 metri cubi di materiali: un dato importante per un Paese afflitto da una costante emergenza-rifiuti e in cui al momento esistono solo 12 discariche per rifiuti speciali pericolosi delle 37 che sarebbero necessarie entro il 2035 secondo le direttive emanate dalla UE nel contesto del “Piano di azione europeo per l’economia circolare”.

Numero chiave di questo esercizio è stato 1092: tanti infatti sono i giorni intercorsi tra la presentazione del progetto alla Città metropolitana di Torino nell’agosto 2015, all’ottenimento dell’autorizzazione nell’ottobre 2016, alla realizzazione dello scavo prima e della vasca poi, che ha ricevuto il nulla osta ai conferimenti nel luglio 2018. I lavori, in particolare, sono stati completati in poco più di 365 giorni. Un tempo record in Italia, raggiunto anche grazie a un alto livello di preparazione tecnica della Pubblica Amministrazione del territorio.

Grazie a questo nuovo lotto è stato possibile interrompere i conferimenti di rifiuti solo dal 4 al 31 luglio mantenendo attivo quel ciclo produttivo di cui Barricalla è parte fondamentale. Fermare i conferimenti nell’impianto, infatti, avrebbe condizionato negativamente il volano economico che la Società in questi 30 anni di lavoro ha innescato con importanti ricadute sul territorio, e non solo. Dal 1988 a oggi Barricalla ha versato in termini di tributi e contributi complessivamente oltre 10 milioni di Euro.

L’avvio dell’attività del nuovo lotto cade in un momento particolarmente significativo: non solo per i 30 anni della Società festeggiati nel 2018, ma perché proprio in questi mesi il tema dell’emergenza ambientale e della gestione dei rifiuti è diventato di grande attualità nel dibattito nazionale. A fronte di una sempre maggiore richiesta di spazi per lo smaltimento di rifiuti speciali, nel nostro Paese si assiste a un sostanziale blocco di ogni tipo di piano dedicato, con la conseguenza diretta dell’innescarsi di situazioni-limite che portano all’emergenza.

PIANIFICAZIONE DEL SISTEMA RIFIUTI: UNA NECESSITÀ PER IL PAESE

Al di là del valore economico che verrebbe generato da un adeguamento impiantistico sia per i rifiuti urbani sia per quelli speciali, non si deve dimenticare infatti che esiste un valore da cui non si può prescindere: la salute dei cittadini e la preservazione dell’ambiente.

Per il Presidente di Barricalla Spa Alessandro Battaglino: «Non fare impianti, non trattare adeguatamente i rifiuti, non mettere mano, aldilà delle ideologie e degli estremismi che tengono in scacco il nostro Paese, significa, nella più rosea delle ipotesi trasferire il valore che noi potremmo generare ad altri paesi e in quella più fosca aprirci a una nuova stagione di disastri ambientali».

Per tutti questi motivi una pianificazione del sistema dei rifiuti con particolare attenzione ai rifiuti speciali non è più rimandabile e mette ancora di più in evidenza come il patrimonio di esperienza e professionalità che Barricalla ha maturato nel corso di questi anni non debba essere disperso, ma messo al servizio di un sistema che permetta di creare con efficienza le condizioni per “chiudere il cerchio” dell’economia circolare.

Battaglino prosegue: «Dovrebbe essere chiaro che il traffico clandestino di rifiuti è solo il risultato di tre coseimpianti legali che mancano, prezzi di conseguenza assai alti, burocrazia. Caratteristiche che in qualsiasi settore creano inevitabilmente un mercato parallelo, illegale e difficile da controllare e che penalizza le imprese in regola. Se non ci saranno più Barricalla, dove andranno a finire i rifiuti speciali pericolosi?».